Fridays for Future contro le multinazionali. Gli attacchi ad Amazon e McDonald’s

Andrea Torti, Fridays for Future Italia: «Noi pensiamo che queste imprese siano il simbolo del consumismo che ci sta distruggendo»

In oltre 110 città italiane oggi, 29 novembre, migliaia di giovani sono scesi nelle strade per manifestare contro il cambiamento climatico. È il quarto Global Strike, il quarto sciopero globale organizzato sull’onda del movimento ambientalista lanciato più di un anno fa da Greta Thunberg.


A Milano la protesta non si è limitata ai cori o agli striscioni, ci sono stati anche due flashmob che hanno preso di mira le sedi di due multinazionali. I protagonisti sono stati un gruppo di ragazzi che indossavano tuta bianca e mascherina blu. Sulle spalle avevano scritto Block Friday, uno slogan nato per contrastare il consumismo del Black Friday.


Prima i manifestanti hanno colpito il temporary store di Amazon aperto in piazza S. Babila, attaccando manifesti alle vetrate con la scritta «Amazon utilizza solo trasporto su strada» e lanciando scatole di cartone contro le porte e gli addetti alla sicurezza. A porta Venezia invece l’obiettivo della protesta è stato McDonald’s. Qui al posto delle scatole sono state gettati secchi di fogliame.

Andrea Torti, di Fridays for Future Italia, ha spiegato le motivazioni che hanno portato il movimento a organizzare queste azioni: «Noi pensiamo che queste imprese, queste multinazionali, siano il simbolo del consumismo che ci sta distruggendo».

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