È fissata per le ore 9 del 30 dicembre l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Taranto per discutere del ricorso presentato ieri da Ilva in amministrazione straordinaria sull’altoforno 2. Il decreto di fissazione dell’udienza, che si terrà nell’aula C, è stato firmato oggi dal presidente della prima sezione penale, Giuseppe Licci.
È di un centinaio di pagine il ricorso che gli avvocati di Ilva hanno presentato al del Riesame chiedendo di annullare il provvedimento del giudice del dibattimento Francesco Maccagnano e di concedere a Ilva la proroga necessaria per gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell’altoforno 2, di cuiè proprietaria, così come di tutti gli impianti della fabbrica, mentre ArcelorMittal è gestore in fitto.
La proroga chiesta al Riesame è di 9 mesi, il tempo tecnico necessario – si osserva – per realizzare e installare la macchina a tappare, chiesta dal custode giudiziario Barbara Valenzano e inserita nelle prescrizioni di sicurezza. Ilva in as sostiene che l’altoforno, dopo la prima tranche di lavori, è già sicuro per gli operatori. Adesso i nuovi interventi da farsi (ordinate sei nuove macchine per i due campi di colata con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro, di cui 3,5 bonificati come acconto) servono ad abbattere del tutto il rischio.
L’impianto è attualmente sequestrato senza facoltà d’uso ed è in fase attuativa, per ora solo alle battute iniziali, il cronoprogramma di fermata e spegnimento che si concluderà poco dopo metà gennaio salvo diverso pronunciamento del Riesame.
La decisione sullo stop
Il 10 dicembre il giudice Maccagnano, con 29 pagine di provvedimento ha detto no alla proroga chiesta da Ilva, nonostante il parere favorevole espresso dalla Procura, perché ha ritenuto che concedere a Ilva una nuova proroga avrebbe significato mettere a rischio la sicurezza degli operatori.
Il giudice ha anche evidenziato che Ilva di proroghe sinora ne ha ottenute diverse e che le prescrizioni per l’altoforno 2 risalgono a settembre 2015, quindi, ha rilevato il giudice, a distanza di quattro anni (a giugno 2015 ci fu all’altoforno un incidente mortale sul lavoro) Ilva non ha ancora adempiuto totalmente a quanto ordinato dall’autorità giudiziaria. A sostegno di una discussione immediata del ricorso, gli avvocati di Ilva in as hanno addotto i motivi di urgenza. Ed anche per questo hanno presentato il ricorso il 17 dicembre anziché il 20 dicembre come in un primo momento si era prospettato. Se fosse stato presentato il 20, il ricorso sarebbe stato probabilmente discusso nell’udienza del 7 gennaio 2020.
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