Derby della Capitale, lo striscione dei laziali ai cancelli di Trigoria: «Zaniolo come Rocca… Zoppo de Roma»

«Chi ha scritto una cosa del genere non ha idea di quello che ha passato mio padre, portandosi dietro gli strascichi per sempre e di quello che, mi auguro in maniera inferiore, sta passando Nicolò Zaniolo», ha scritto la figlia di Rocca

A poche ore dal derby della Capitale sale la tensione tra le tifoserie della Lazio e della Roma. Ma questa volta si è andati oltre lo sfottò, e i tifosi laziali, nella notte, hanno appeso fuori dai cancelli di Trigoria uno striscione con scritto: “Zaniolo come Rocca… Zoppo de Roma”, con a fianco un altro stendardo raffigurante una sedia a rotelle. Uno striscione di pessimo gusto che è stato subito rimosso, e che fa riferimento all’ex terzino giallorosso Francesco Rocca che subì un gravissimo infortunio che lo costrinse al ritiro dal calcio a soli 26 anni. Lo striscione, al contempo, fa anche riferimento allo stendardo esposto dalla curva biancoceleste durante il derby capitolino del 1979, recante la scritta “Rocca zoppo de Roma”, quando morì il tifoso laziale Vincenzo Paparelli, colpito da un razzo proveniente dalla curva romanista.


MAGLIAROSSONERA | Il caos all’Olimpico quando venne sparato il razzo contro la curva della Lazio e morì il tifoso Vincenzo Paparelli

E così dopo i cori di alcuni “tifosi” laziali (“Zaniolo salta con noi”) intonati dopo l’infortunio del giocatore giallorosso (che lo scorso 12 dicembre si è rotto il crociato anteriore del ginocchio destro durante il match contro la Juventus, ndr), alcuni ultrà biancocelesti han pensato di infierire ulteriormente sulle condizioni del centrocampista e attaccante della Roma e della Nazionale, attualmente in riabilitazione dopo l’intervento chirurgico.


La rabbia della figlia di Rocca: «Mi fate schifo»

Lo striscione contro Zaniolo esposto all’esterno di Trigoria

«Vi sentite meglio adesso? Vi sentite più forti, più grandi, più intelligenti? Buon per voi. A me fate schifo invece. E mi fate schifo non in quanto laziali ma in quanto esseri umani, individui con cui purtroppo condivido l’appartenenza alla specie». È così che in un lungo post su Facebook si è sfogata Chiara Rocca, figlia dell’ex giocatore romanista sbeffeggiato dai laziali. «Non si tratta di Roma e Lazio – prosegue Chiara Rocca – quello che è stato scritto stanotte fuori Trigoria va ben oltre. È la prova di quanto sia malata la società di oggi che riesce a trasformare anche un gioco bello come il calcio, per cui qualcuno ha dato la vita, in un luogo malato, dove non esiste solidarietà, umanità ma solo violenza». 

«Probabilmente – scrive ancora – chi ha scritto una cosa del genere non ha idea del calvario legato a un infortunio, non ha idea di quello che ha passato mio padre, portandosi dietro gli strascichi per sempre e di quello che, mi auguro in maniera inferiore, sta passando Nicolò Zaniolo». «Prendersela con chi, in passato e oggi, si ritrova in una situazione di difficoltà fisica è un gesto da vigliacchi. Un infortunio subito da giovanissimi, come è accaduto a mio padre e a Zaniolo, è un segno indelebile su cui nessuno si deve azzardare a mettere bocca». «Nicolò Zaniolo si riprenderà – chiosa infine Rocca – noi tutti, mio padre in primis essendoci passato, glielo auguriamo di cuore e gli siamo vicini. Mio padre è una persona meravigliosa, un guerriero che voi non avete neanche idea, pure se “zoppo” come lo definite voi. Quindi sciacquatevi la bocca e vergognatevi da adesso all’eternità». 

Fonseca: «Chi ha fatto quello striscione non ama il calcio»

Anche il tecnico della Roma, Paulo Fonseca, ha condannato con fermezza lo striscione esposto (e poi rimosso) all’esterno di Trigoria: «Chi ha fatto quello striscione su Zaniolo non è un tifoso, non ama il calcio. Non è accettabile».

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