Omicidio Sacchi, il padre di Luca punta il dito su Princi e Anastasia: «Mio figlio non c’entra. Quei due si sentivano anche di notte»

Per il padre di Luca Sacchi in questa vicenda «tutti stanno mentendo. Altrimenti avrebbero detto come sono andate le cose la sera stessa»

«Tutto a posto». Attorno a questa frase, pronunciata da Anastasia al fidanzato Luca Sacchi, dopo essersi incontrata con i mediatori del gruppo di Del Grosso, si concentrano ora le indagini degli inquirenti per ricostruire il giro di droga che ha portato alla morte del 24enne romano.


Ma il papà di Luca continua a essere convinto che suo figlio «non c’entri» e in un’intervista al Messaggero punta il dito contro l’amico Giovanni Princi e Anastasia. Secondo l’uomo, a provare che tra i due ci fosse una “vicinanza strana” ci sono anche i risultati dei tabulati telefonici.


«Si sentivano anche di notte. Per quale motivo?», si chiede il papà di Luca. Poi conferma di aver scoperto che Princi e Anastasia fumavano erba insieme e assicura che Luca abbia chiesto alla ragazza di smettere: «Luca non ha preso parte ad alcuna trattativa, era lontano da queste cose».

Per quanto riguarda la frase «Tutto a posto», che emerge dal verbale di un altro amico di Luca, Domenico Munoz, il padre è convinto che in questo caso il testimone abbia mentito, «come tutti quelli coinvolti in questa vicenda. Altrimenti avrebbero detto come sono andate le cose la sera stessa».

A coinvolgere Luca è stata Anastasia, il papà del 24enne non ha dubbi: «Conoscevo mio figlio, al massimo penso che per il bene che voleva ad Anastasia quella sera sia uscito nonostante il mal di schiena per capire cosa stesse succedendo».

Intanto è spuntata una nuova intercettazione di Anastasia dopo l’omicidio di Luca: «Tanto i carabinieri sono i primi venduti», dice la ragazza.

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