A Taranto due uomini di colore pestano 27enne: era una bufala

Si era inventato un’aggressione da parte di due uomini di colore, ma era caduto da solo. Il post era diventato virale

«Stando alle dichiarazioni della donna, il marito sarebbe stato picchiato da un gruppo di immigrati mentre tornava a casa da lavoro», così riportava Il Giornale in un articolo del 6 dicembre 2019. Alla base di questa storia, infatti, c’era un post Facebook della moglie del presunto aggredito – linkato nell’articolo della testata milanese – che venne poi ripreso online generando parecchia indignazione:

Salve a tutti sono una MOGLIE tarantina 28enne. Volevo condividere un episodio sconcertante a #Taranto: mio marito stava tornando da lavoro ed è stato preso a calci e pugni da uomini di colore per puro divertimento. Ora ha la spalla lesionanta, non ha più i denti superiori e inferiori. Domando: un ragazzo di 27 anni può essere ridotto a deglutire cibi liquidi e bere con l’ausilio di infermiere per causa di questi personaggi tanto elogiati dai tanti BUONISTI? Io non sono razzista, però è giusto che gli aggressori paghino al di là del colore della pelle. Sicuramente non tutti sono uguali, ma un aggressione di tale portata è paragonabile ad un attacco feroce di un animale di grossa taglia. Ora mi auguro che postando queste macabre foto, il mio post possa arrivate a tutte le istituzioni regionali e nazionali. Vi prego di condividere il più possibile affinchè non accadano più episodi simili. Grazie per l’aiuto.

Nel riprendere il post Faebook di Giada Mignogna l’account Twitter @RadioSavana inserisce tra parentesi #RisorseInps subito dopo «uomini di colore», tipico da parte di questo account già noto a Open per diverse bufale.

Il post Facebook di Giada Mignogna, così come le foto del marito, erano circolate ovunque. Oltre a Il Giornale, era stato ripreso politici come Donatello Borracci della Lega (in entrambi i suoi due profili).

Ecco quanto riportato da Donatello Borracci:

Solidarietà ad Aldo ed alla sua famiglia!!! Non si può rincasare dopo una giornata di lavoro e subire “per puro divertimento” un’aggressione così violenta da parte di un gruppo di delinquenti!!! Gentaglia di questo tipo va rinchiusa a vita, ma non nelle nostre carceri bensì in quelle dei loro paesi di origine!!! Forza Aldo, siamo con te!!!

Il post di Donatello con lo screenshot del post della moglie dell’uomo finito in ospedale.

Il post di Giada ad oggi risulta scomparso e il suo profilo Facebook reso praticamente «privato». La storia riguardo suo marito si è rivelata falsa.

L’articolo de Il Giornale.

A smontare la bufala sono stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza, l’uomo era caduto da solo. Ecco quanto riportato il 20 dicembre 2019 da La Gazzetta del Mezzogiorno:

Ha raccontato di essere stato picchiato da due uomini di colore mentre era alla fermata dell’autobus, a Taranto, tra via Leonida e via Oberdan, perciò era caduto a terra e aveva riportato diverse ferite. Ma si è inventato tutto. La storia comincia il 3 dicembre scorso, quando il protagonista, un 28enne, aveva postato sui social le foto, in cui mostrava di aver perso due denti davanti e di avere la spalla lussata. L’ira del web si era scatenata, la Squadra Mobile aveva raccolto la testimonianza del giovane ed erano partiti gli accertamenti.

Il primo punto sospetto era che nel referto del 118 veniva riportato che le ferite erano riconducibili a una caduta accidentale, ma il giovane, che aveva sporto denuncia, continuava a ribadire che si trattava di un’aggressione da parte di due uomini di colore, che l’avevano insultato e poi preso a calci e a pugni, trascinandolo per strada. I poliziotti, tuttavia, hanno accertato la presenza di un impianto di videosorveglianza proprio in quella zona, e hanno ricostruito l’accaduto. Il giovane era sceso dal bus in via Oberdan, aveva svoltato per via Leonida e poi era caduto a terra, da solo, senza che alcuno si fosse avvicinato.

Il 21 dicembre 2019 Il Giornale pubblica un secondo articolo dal titolo «Taranto, aveva detto di essere stato aggredito, ma non era vero», firmato dallo stesso autore.

Chi ha seguito la scia dell’indignazione e della falsa denuncia

A condividere la falsa notizia è stato anche il sito xenofobo Voxnews il cui gestore cita il tweet di @RadioSavana e il post Facebook di Donatello Borraci come fonti, commentando alla fine «Taranto, porto di sbarco delle Ong.».