Caldo record, boom di eventi estremi e 42 vittime per maltempo: il 2019 nero per il clima in Italia – Il rapporto

«L’adattamento al clima rappresenta la grande sfida del tempo in cui viviamo. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi», commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente

Il rapporto di fine anno di Legambiente sul clima non lascia scampo all’Italia: nubifragi, siccità, ondate di calore sempre più forti e prolungate, fenomeni meteorologici intensi ed estremi dovuti ai cambiamenti climatici non hanno risparmiato la nostra penisola.


«Nell’anno della grande mobilitazione giovanile guidata da Greta Thunberg per salvare il Pianeta, il bilancio clima 2019 ci restituisce un anno critico anche per l’Italia», afferma Legambiente.


Il clima è già cambiato / Sintesi del rapporto di Legambiente 2019

E difatti, la fotografia che emerge dall’annuale rapporto dell’associazione ambientalista italiana mostra come, solo nell’ultimo anno, siano stati registrati 157 fenomeni estremi (rispetto ai 148 dell’anno precedente) e 42 vittime legate al maltempo (10 in più rispetto al 2018). 

Gli impatti dei cambiamenti nelle città italiane – Numero eventi per tipologia / Legambiente

Nella sintesi dell’associazione il mese di ottobre è stato il secondo mese più caldo in assoluto dal 1800 ad oggi, secondo solo 2001, con una variazione in ascesa di +1,74 gradi. 

Nel rapporto viene messo in evidenza come il 2019 sia stato caratterizzato da 85 casi di allagamenti da piogge intense, da 54  casi di danni da trombe d’aria (un dato in aumento rispetto ai 41 eventi simili del 2018), da 5 di frane causate da piogge intense e da 16 esondazioni fluviali. 

Le precipitazioni diventano più intense e pericolose / Legambiente

«Il clima è già cambiato – avverte Legambiente – In dieci anni nel nostro Paese ci sono stati oltre 500 fenomeni estremi, oltre 50mila le persone evacuate. Il 2020 deve essere l’anno della svolta con l’approvazione del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici». 

«L’adattamento al clima rappresenta la grande sfida del tempo in cui viviamo. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi», commenta infine Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.

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