M5s, Morra contro Paragone: «Se siamo il nulla, perché sei rimasto con noi prima di essere espulso?»

«Chi ha votato contro la manovra 2020 ha votato contro il reddito di cittadinanza, quota 100, lo stop all’aumento dell’Iva e i fondi ai vigili del fuoco», aggiunge Sibilia

L’espulsione di Gianluigi Paragone dai 5 stelle sta spaccando il Movimento. Alessandro Di Battista, considerato ancora dalla base l’anima del sogno grillino più movimentista, ha difeso il giornalista: «Gianluigi è sicuramente più grillino di molti che si professano tale». Anche l’ex ministra del Sud Barbara Lezzi ha spezzato una lancia a favore di Paragone: «Non è una buona idea espellere gli anticorpi, caro Movimento 5 Stelle», ha scritto su Facebook.


C’è poi chi ha reagito duramente alle parole – altrettanto dure – che Paragone ha destinato ai probiviri che hanno deciso ieri della sua espulsione. «Cari falsi probiviri, cari uomini del Nulla, voi avete paura di me perché io ho quel coraggio che voi non avete più. Contro la meschinità del vostro arbitrio mi appellerò», ha detto il senatore espulso.


Carlo Sibilia l’ha definito uno «spettacolo patetico». «Chi ha votato contro la manovra 2020 ha votato contro il reddito di cittadinanza, quota 100, lo stop all’aumento dell’Iva e i fondi ai vigili del fuoco. Paragone è stato espulso dal M5S per aver votato contro queste misure», ha scritto il deputato. Ma l’intervento più duro è quello di Nicola Morra: «Se ci definisci il “nulla”, perché rimanevi nel “nulla” prima di essere espulso?».

Gianluigi, certamente stiamo operando scelte non sempre lucide, non sempre felici. Certamente non siamo quelli del 4…

Gepostet von Nicola Morra am Mittwoch, 1. Januar 2020

«Se vuoi essere parte di un gruppo, devi anche accettare le decisioni che ti vedono contrario, operando al fine di convincere gli altri degli errori che si vanno facendo – ha scritto in un post il presidente della Commissione Antimafia -. Certo, fin quando la tua soggettività, la tua coscienza, te lo consentono. Ma allora te ne vai da te, reputando che si sia conclusa un’esperienza di condivisione, di fratellanza.

«Se ti fai espellere e definisci i tuoi vecchi amici e compagni il “nulla”, non fai onore anche al tuo recente passato, alla tua intelligenza, a milioni di persone che quanto te, e forse ben più di te, c’hanno creduto e ci credono ancora – ha affermato, concludendo -. Ti rispetto, ma le parole hanno un senso».

Sullo stesso tema: