“Battutine” per i problemi avuti con la droga, Lapo Elkann non ci sta e parte l’asfaltata social

Dopo l’incidente in Israele, un utente gli aveva risposto: «Cerca di metterti in riga. Ops scusa forse non dovevo usare la parola riga». Ma Lapo ha risposto per le rime

Nel 2020 qualcuno pensa sia ancora divertente fare “battutine” sui problemi di droga avuti da Lapo Elkann in passato. Ma Lapo, reduce da un gravissimo incidente d’auto in Israele e attualmente in riabilitazione in una clinica a St. Moritz, non le ha mandate a dire. Il rampollo di casa Agnelli aveva infatti ringraziato le persone che avevano speso alcune parole gentili e di supporto nei suoi confronti dopo l’incidente. «Di queste settimane ricorderò la sofferenza, il dolore, ma anche l’amore che può arrivare da un messaggio di uno sconosciuto su Twitter – scriveva lo scorso 3 gennaio Elkann -. Non so come ringraziarvi per il vostro affetto, ma vi ho sentito vicini e questo mi ha riempito il cuore di gioia. Grazie di cuore».


Ma qualcuno ha ben pensato di pensare di essere “simpatico” rispondendo a Lapo: «Cerca di metterti in riga. Ops scusa forse non dovevo usare la parola riga». Un tentativo di fare misera “ironia” fallito sin dal principio, ma che ha anche trovato la contro-risposta ineludibile di Lapo. 


«Per il 2020 auguro a lei e a tutti i suoi simili di aggiornare il repertorio. Comprendo i limiti oggettivi, ma il mio auspicio è che unendovi in gruppo possiate, dopo lunghe riflessioni, riuscire a dire qualcosa di nuovo. Ne dubito, però mai dire mai», ha risposto prontamente l’imprenditore.

Lapo Elkann, in passato, aveva parlato in un’intervista al Correre della Sera della sua vita tra luci e ombre, dove quest’ultime – diceva – l’hanno portato verso il tunnel della droga, da cui è riuscito ad uscire dopo un lungo percorso di terapie e di assistenza medico – sanitaria. «Pensavo fosse glam. Invece è da sfigati. Mi sono fatto male e ho fatto male». «Poi ho incontrato medici geniali – raccontava ancora Elkann Jr – Lorenza Bolzani e Galimberti e Bonci, italiani per l’appunto, che hanno inventato un sistema chiamato Tms, che agisce sul cervello e allontana il craving, la voglia. Ce l’ho fatta. Si può. Bisogna volerlo». 

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