Coronavirus, Wuhan sospende la circolazione delle auto. Pechino vieta i viaggi organizzati all’estero

Xi Jinping ha ammesso che «la situazione è grave, l’epidemia accelera»

Dopo l’ammissione di Xi Jinping sul coronavirus, le autorità cinesi hanno deciso di vietare i viaggi organizzati all’estero. A partire da lunedì, 27 gennaio tutti i servizi per i tour di gruppo all’estero forniti dalle agenzie di viaggio cinesi saranno sospesi. Lo riferisce la tv di Stato.


Hong Kong chiude le scuole

Intanto il governo di Hong Kong ha dichiarato lo stato di emergenza per l’epidemia del coronavirus. La governatrice Carrie Lam ha deciso di tenere le scuole chiuse fino al 17 febbraio. Cinque le persone infette finora ad Hong Kong: provenivano tutti dalla Cina.


«Dichiaro lo stato di emergenza. Non abbiamo avuto segnalazioni di infezioni gravi e diffuse, ma stiamo prendendo ogni precauzione e speriamo di essere in anticipo sull’epidemia», ha detto Carrie Lam. E ha aggiunto che presiederà personalmente un comitato interdipartimentale per consentire una risposta più rapida alla diffusione del virus.

Il piano degli Usa per evacuare i cittadini statunitensi

Le autorità statunitensi stanno lavorando a un piano per evacuare i cittadini e i diplomatici USA da Wuhan, città considerata epicentro dell’epidemia. Lo riporta The Wall Street Journal citando una fonte vicina alle operazione.

Domenica dovrebbe partire un volo charter per permettere ai cittadini Usa di lasciare la città di Wuhan. Nella città cinese ci sono circa mille americani e l’ambasciata li sta contattando per organizzare il trasporto aereo che li riporterà in Usa. Il personale medico americano sarà a bordo per trattare i casi sospetti.

Intanto negli Stati Uniti, secondo quanto riporta il Washington Post, sono due le persone infette dal coronavirus. Anche la Francia sta pensando di allestire degli autobus per permettere ai cittadini francesi di lasciare la città di Wuhan, messa in quarantena.

Secondo ospedale in costruzione e stop alle auto a Wuhan

EPA/YUAN ZHENG CHINA OUT

Un altro ospedale – oltre a quello che sarà pronto nel giro di pochi giorni – sarà costruito a Wuhan per curare i pazienti affetti dal coronavirus, isolandoli dai quelli non contagiati nelle altre strutture.

A darne notizia sono le autorità cinesi. Secondo il People’s Daily, l’ospedale conterrà 1.300 posti letti oltre a quelli dell’altra struttura in fase di costruzione nella città epicentro dell’epidemia. Le autorità hanno anche vietato la circolazione dei “veicoli non essenziali” per contenere il più possibile il contagio dell’epidemia.

EPA/YUAN ZHENG CHINA OUT

Il punto

Sono circa 56 milioni le persone isolate in Cina a causa del coronavirus. Il contagio si è esteso anche in Europa, Australia e negli Stati Uniti: tre i casi accertati in Francia, quattro in Australia, due negli Usa. Il totale delle vittime dall’inizio del contagio è salito a 41. Tra le vittime anche due medici: uno è deceduto per il contagio, l’altro è morto di infarto causato da affaticamento e debilitazione. Inoltre le autorità di Pechino hanno deciso di annullare a partire da lunedì 27 gennaio tutti i viaggi organizzati all’estero.

I numeri

PaeseNumero contagiati
Australia4
China 1287
France3
Japan2
Malaysia4
Nepal1
Singapore 3
South Korea2
Taiwan3
Thailand5
Usa2
Vietnam 2

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