Bill e Melinda Gates vogliono ridurre la popolazione attraverso il nuovo coronavirus?

Bill Gates ha un piano diabolico per fatturare milioni di dollari con un vaccino contro il nuovo coronavirus?

In un post pubblicato sul blog La cruna dell’ago viene citato un articolo di Business Insider, dove sono riportate le dichiarazioni di Eric Toner del Johns Hopkins Center, a proposito di un «allarme» lanciato tre mesi fa, riguardo agli effetti di una pandemia da coronavirus a partire dal Brasile, con una simulazione che prevedeva 65 milioni di morti.

Dunque qualcuno già sapeva quel che sarebbe successo a Wuhan in Cina? Il coronavirus in realtà era già noto e qualcuno ne possiede il vaccino?

Prima di proseguire è bene chiarire quali sono i meccanismi sottesi a questo genere di narrazioni – le vediamo in tutte le tesi di complotto – sono almeno due: la dissonanza cognitiva e il bias di conferma.

La dissonanza cognitiva avviene quando siamo di fronte a due realtà contrastanti, una forte e l’altra più debole: una potenza mondiale come la Cina, si è lasciata sfuggire un grave focolaio di infezione. 

Per compensare questo divario dobbiamo supporre che ci sia un complotto dei potenti volto a provocare l’epidemia, con uno scopo preciso: imporre nuovi vaccini o abbassare il numero di abitanti del Pianeta.

A tale scopo siamo spinti a cercare dati che confermano le nostre ipotesi, ignorando quelli che le smentiscono (bias di conferma); grazie anche alla facilità con cui otteniamo informazioni in rete sull’argomento, a prescindere dalla loro qualità e contesto.

Una tipica narrazione complottista

Ora che abbiamo ben chiari questi meccanismi non ci resta che analizzare la narrazione del post. Cosa c’entra Bill Gates? La simulazione è stata svolta per conto del World Economic Forum (Wef) e della fondazione di Melinda & Bill Gates.

Nel post si parla di «somiglianze impressionanti con quello che sta accadendo oggi». L’autore prosegue così alla ricerca di altri collegamenti.

Perché queste «fondazioni globaliste» si interessano della diffusione di un coronavirus? Il Wef sarebbe «il gotha delle élite finanziarie mondiali – continua l’autore – che si sono da poco incontrate nel loro consueto appuntamento annuale a Davos, in Svizzera». 

Chi c’era tra gli ospiti di Davos? Greta Thunberg. Lei è una dei tanti «sostenitori delle teorie del cambiamento climatico» (un eufemismo, scelto dall’autore per semplificare quel 97% di studi che ne confermano l’esistenza, e la responsabilità umana).

Tra le colleghe di Greta anche Verena Brunschweiger, che secondo il noto sito complottista ZeroHedge «ha recentemente proposto di mettere fine alla propria riproduzione umana pur di salvare l’ambiente», spiega l’autore.

I nodi arrivano al pettine: «l’uomo dovrebbe scegliere la sua estinzione a favore della presunta protezione dell’ecosistema». A Davos “guarda caso” c’era anche Bill Gates, il quale avrebbe fatturato tanti soldi nella vendita dei vaccini, secondo l’autore.

Si parte dall’ipotesi che debba esserci qualcosa di grosso, che compensi il fatto che questa epidemia sia partita da una potenza mondiale. Si arriva quindi a cercare solo i dati che confermano il pregiudizio; non importa se presi da contesti diversi. Andiamo allora ad analizzare le fonti citate.

Analisi delle fonti

Sappiamo già che – dati alla mano – siamo di fronte a un nuovo coronavirus, classificato come 2019-nCoV. Il suo genoma è stato reso pubblico, e viene studiato per capirne le origini.

Non può esistere già un vaccino brevettato e nessun ricercatore avvalla l’ipotesi di una origine “artificiale”, la quale potrebbe avere semplici spiegazioni accidentali – se si parla di un centro di ricerca contro i patogeni più pericolosi – e non di un “centro militare per la guerra biologica”.

Nessuno oggi parla di “pandemia”, come fa notare anche Toner, citato da Business Insider.

Differenze tra pandemia ed epidemia

Una epidemia è circoscritta (i casi confermati in Cina sono quasi duemila, nel resto del mondo vanno da uno a otto), i morti causati dall’epidemia di polmonite, finora risultano solo in Cina, prevalentemente nel focolaio di Wuhan.

La pandemia, come quella simulata dai ricercatori, si diffonde con rapidità attraverso vasti territori tra diversi continenti. 

Nessuno lancia un allarme. Si parla di un «esercizio» denominato «event 201». Studi e simulazioni statistiche sono più che normali quando si tratta di prevenire i coronavirus.

Coincidenze usate per sostituire le prove mancanti

Non è strano che – cercando a ritroso nel tempo – se ne possa trovare una a pochi mesi dall’attuale epidemia. Una coincidenza non dà un rapporto di causa-effetto.

Se si vuole ridurre il numero di persone che vivono in un pianeta con una pandemia, che senso ha commercializzare un vaccino per combatterla?

Senza contare che un relativo piano vaccinale prevede che si raggiunga una “immunità di comunità”, altrimenti ci accorgeremmo presto di un complotto volto a immunizzare solo gli amici di Bill Gates.

Quante istituzioni sanitarie e relativi medici dovrebbero essere complici del piano, nel più assoluto silenzio? Sono tutte cose che i complottisti non spiegano.

I “profitti” di Bill Gates coi vaccini

La Cnbc (fonte su cui si basa La cruna dell’ago), parla di un ritorno pari a 10miliardi di dollari «in termini di benefici economici» a seguito dei finanziamenti della fondazione di Melinda e Bill Gates. Non si parla del fatturato dell’associazione filantropica. 

A scanso di equivoci la Cnbc riporta anche il resto delle affermazioni attribuite a Gates, che all’autore del blog devono essere sfuggite:

«Aiutare i bambini piccoli a vivere, ottenere la giusta alimentazione, contribuire ai loro paesi – questo ha un ritorno che va oltre ogni tipico ritorno finanziario».

Suggeriamo a tal proposito un articolo di Wall Street Italia del 18 gennaio scorso.

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