Occupazione giovanile, istituti professionali in testa: il 60% lavora a due anni dalla laurea

Su 317.700 diplomati, in media circa il 37% degli studenti diplomati tra il 2014 e il 2016 ha trovato lavoro entro due anni dal conseguimento del diploma

Visto l’alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia, non guasta gettare uno sguardo sulle probabilità di impiego degli studenti nei licei, istituti tecnici e professionali nel Paese.


Secondo l’approfondimento statistico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sull’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro tra il 2014 e il 2016, sono gli studenti degli istituti tecnici a trovare lavoro più velocemente rispetto ai loro coetanei.


Certo, le statistiche non possono tenere conto delle reali prospettive di carriera di un giovane studente a distanza di più anni, ma servono come indicatore del tipo di formazione che può aiutare uno studente o una studentessa in Italia a trovare un lavoro a poco tempo dal diploma.

Dei diplomati nel 2016 circa il 62% lavorava a due anni dalla laurea

Miur / Scuola, inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro. Approfondimento statistico

Su 317.700 diplomati negli anni in questione, in media circa il 37% degli studenti diplomati tra il 2014 e il 2016 ha trovato lavoro entro due anni dal conseguimento del diploma. Ma la media varia sostanzialmente a seconda del tipo di percorso formativo scelto dagli studenti.

Durante tutto l’arco temporale sotto osservazione, sono i diplomati degli istituti professionale a registrare il tasso più alto di occupazione a due anni dalla laurea: 59,5% nel 2014, 63,2% nel 2015 e 62,2% nel 2016. Meno bene i diplomati degli istituti tecnici (attorno al 50% la media triennale) e i diplomati dei vari tipi di liceo (classico, scientifico ecc.) dei quali, in media, meno di un quarto trova un lavoro entro due anni.

Prevalgono i lavori precari. Il 16% lavora in professioni non qualificate

Secondo i dati del Miur è il settore dei servizi a reclutare il maggior numero di giovani lavoratori, circa 3 su 4 in media. Seguono, con percentuali assai più basse i lavori nel settore industriale (c. 20%) e nell’agricoltura (c. 5%). Ma il cluster più grande – circa il 47% per il 2016 – riguarda persone qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. Nello stesso anno, invece, ben il 16% lavorava in professioni non qualificate.

Nella maggior parte dei casi si tratta di contratti a tempo determinato: 48,9% nel 2013/2014 , 49,6% nel 2014/2015 e 49,4% nel 2015/2016. Poco meno di un terzo degli studenti (c. 28,8%) nei tre anni scolastici ha ottenuto il primo contratto dai tre a sei mesi dal conseguimento del titolo di studio (il 12,4% in meno di un mese).

Miur / Studenti diplomati che hanno attivato almeno un contratto di lavoro nei due anni successivi al conseguimento del diploma, per tempo di attesa per l’attivazione del primo contratto e tipo di diploma (valori percentuali)

Va detto che i dati del Miur – che si basano su assunzioni reali non di stime basate su un campione – non tengono conto di una serie di categorie lavorative, come i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, i rapporti di lavoro regolati con voucher e il lavoro somministrato. Inoltre, non tengono conto della carriera universitaria, che per molti studenti tende a posticipare il momento di ingresso nel mondo del lavoro.

Foto di copertina: Aaron Huber on Unsplash

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