Coronavirus, l’Oms: «Rischio globale alto, ma fiducia in Pechino. Pacchi dalla Cina? Nessun pericolo»

Il direttore dell’Oms si trova in queste ore a Pechino per incontrare i funzionari cinesi

Mentre continua a salire il bilancio delle vittime e dei contagi per il coronavirus, con 81 morti e oltre 2.700 casi registrati, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale per la sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, tenta di rassicurare il pianeta. Ghebreyesus ha espresso «piena fiducia» nelle misure adottate dal Governo cinese per contenere l’epidemia, invitando tutti a «rimanere calmi e non reagire in modo sproporzionato».


Inoltre, si è detto contrario alle operazioni di evacuazione dei cittadini stranieri dalla Cina. In precedenza l’Oms aveva ammesso di aver sottovalutato il livello di rischio, classificandolo come “moderato” anziché “alto” nei rapporti del 23-25 gennaio, dopo che il sindaco della città di Wuhan, epicentro dell’epidemia, avesse minacciato la dimissioni per aver consentito a cinque milioni di residenti di lasciare la città prima dell’istituzione del cordone sanitario.


Pazienti asintomatici

L’Oms invece ha espresso «preoccupazione» per lo studio che ha riscontrato la presenza di pazienti asintomatici, ovvero di persone portatori del virus che però non manifestano alcun sintomo, complicando notevolmente la profilassi. «La materia è preoccupante e la stiamo analizzando», ha dichiarato il portavoce, Christian Lindmeier, in conferenza stampa a Ginevra.

I pacchi dalla Cina non sono vettori del virus

Niente paura però per i pacchi spediti dalla Cina: riceverli «non comporta alcun problema per il contagio», di coronavirus, ha aggiunto Christian Lindmeier. Il motivo riguarda la durata della spedizione, troppo lunga in media per permettere al virus di sopravvivere: «Se io tossisco sulla mano e passo un telefono, per esempio, ci può essere contagio – ha aggiunto Lindmeier.- ma il tempo di sopravvivenza del virus è molto, molto ridotto e forse dopo mezzora non può più contaminare persone».

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