A due ore dall’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione Europea, Boris Johson ha parlato alla Nazione, in un video di poco più di tre minuti pubblicato sui social, e non mandato in onda, come di consueto per le comunicazioni ufficiali, sulla Bbc. «La strada dell’Ue non era più la nostra strada – ha detto il premier Johnson – Stanotte lasciamo l’Ue: per molte persone è un momento di meravigliosa speranza».
«Questa non è la fine – ha assicurato il primo ministro britannico – ma un nuovo inizio. È l’alba di una nuova era. È il momento in cui sorge il sole, dobbiamo riprenderci la sovranità, vogliamo i porti liberi e controllare l’immigrazione». Intanto per le strade del Regno Unito sono scese centinaia di persone. Ancora una volta il Paese è diviso tra chi festeggia l’uscita, i pro Brexit, e chi invece ha colto quest’ultima occasione per opporsi.
Crowds are growing at Parliament Square – have a great time celebrating Brexit Day #BrexitDay pic.twitter.com/eg8wJX7awk
— Brexit Party Torbay (@BrexitTorbay_) January 31, 2020
Some great photos.#BrexitDay pic.twitter.com/d9pn7rqVSO
— Darren of Plymouth (@DarrenPlymouth) January 31, 2020
Awesome! ✊#BrexitDay #BrexitCelebration pic.twitter.com/6nMglPb6yH
— News Addict – HAPPY BREXIT DAY! 拾 (@addicted2newz) January 31, 2020
Big Ben won’t be ringing tonight (it’s being renovated) so someone has brought along a “Little Ben” which is being dragged around Parliament Square #BrexitDay #parliamentsquare pic.twitter.com/lieoDKjoiJ
— Helena Wilkinson (@BBCHelena) January 31, 2020
All for law and order but police in Parliament Square acting like school prefects. Confiscating alcohol, tipping it on to the ground and arresting anyone who dissents their heavy handed attitude. As a football supporter it reminds me of the 80’s. #BrexitDay pic.twitter.com/JNma62k9Nt
— anlabyjools (@anlabyjools) January 31, 2020
Stracolma la spianata di fronte a Westminster dove sono riuniti i sostenitori del divorzio del Regno Unito dall’Ue. La folla ha intonato a squarciagola “Land of Hope and Glory (Terra di Speranza e di Gloria)”, popolare inno patriottico britannico del 1902. Molti gli applausi al messaggio rilasciato per il Brexit Day dal premier Boris Johnson e proiettato su un grande schermo.
«Un momento incredibile», così Nigel Farage, leader del Brexit Party, arringando stasera la folla riunita a Londra a Westminster Square per celebrare l’uscita del Regno Unito dall’Ue a tre anni e mezzo dal referendum del giugno 2016. «Per tutti questi anni – ha tuonato un Farage – l’intero establishment ha sostenuto la permanenza nell’Ue e siamo stati io e pochi altri, con l’appoggio di queste migliaia di persone, semplici attivisti, a imporre la questione Brexit sul tavolo». «Siamo stati noi – ha rivendicato – a terrorizzare (l’ex premier conservatore) David Cameron fino a concederci il referendum e siamo andati avanti fino alla vittoria».
Il governo Tory ha preferito tenersi a distanza dalla piazza, con una celebrazione in toni più bassi offerta da Johnson nel chiuso di Downing Street e con il cancelliere dello Scacchiere che ha messo in guardia dal “trionfalismo”.
Lo scorso 29 gennaio, a due giorni dall’addio, era arrivato l’ultimo ok all’uscita da parte del Parlamento europeo che aveva approvato l’accordo raggiunto tra Johnson e Ue. Un accordo che in precedenza aveva già concluso l’iter di ratifica parlamentare in Gran Bretagna ed era stato firmato dalla Regina Elisabetta.
«Questa partenza è uno shock che ci deve far riflettere», ha detto Emmanuel Macron. Il dado è tratto, il divorzio è avvenuto.
Leggi anche:
- Brexit, il giorno dell’addio. Come siamo arrivati al divorzio con l’Unione europea – Le tappe
- «La Scozia tornerà in Europa come Paese indipendente». La promessa appena dopo la Brexit
- «Qui si parla solo inglese»: il volantino post Brexit in un condominio di Norwich
- Brexit, è in Uk da 68 anni e riceve la pensione da 32 ma deve dimostrare di essere residente. Il caso del 95enne italiano
- Brexit, si riaccende lo scontro tra Regno Unito e Grecia sui Marmi di Elgin