Coronavirus, Pechino sanziona tre leader della Croce Rossa: «Cattiva gestione dei fondi e fughe di notizie»

L’accusa è di non essere riusciti a gestire le donazioni mediche per contenere il diffondersi dell’epidemia

La Commissione per l’ispezione disciplinare dell’Hubei, l’anticorruzione provinciale del Partito comunista cinese ha rimosso Zhang Qin dalla posizione di numero due della Croce Rossa locale per inadempienza ai doveri nella lotta contro la diffusione del Coronavirus.


Un’indagine condotta dal governo avrebbe svelato come funzionari e quadri dell’agenzia della croce rossa di Hubei, nonché membri del Partito comunista, non siano riusciti a distribuire propriamente i fondi e i beni di soccorso nel tentativo di contenere la diffusione dell’epidemia. Secondo il governo sarebbero anche responsabili di aver violato diverse normative in merito alla divulgazione delle informazioni, dando notizia con dettagliati report dei ritardi nelle operazioni sanitarie.


Tra i colpiti dalla decisione di Pechino ci sono anche Chen Bo, membro del Partito della Croce Rossa, e Gao Qin, vice presidente e segretario del Partito della locale Croce Rossa, che sono incorsi in penalità minori.

«I manager e membri dell’agenzia della Croce Rossa sono stati negligenti e hanno commesso azioni deplorevoli nel ricevere e distribuire le donazioni nella lotta contro il diffondersi dell’epidemia», ha affermato la commissione di controllo disciplinare della provincia di Hubei.

La Croce Rossa è tra le cinque organizzazioni che il governo cinese ha incaricato di gestire le donazioni legate al Coronavirus, fungendo da canale per distribuire il denaro e le forniture mediche arrivate da donazioni agli ospedali che ne avevano bisogno.

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