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Coronavirus, il bollettino dallo Spallanzani: il 29enne italiano non ha più sintomi. Altri 17 attendono esito dei test

13 Febbraio 2020 - 12:11 Redazione
Stabili ma ancora critiche le condizioni dei due turisti cinesi, mentre il giovane italiano migliora. Dimessi questa mattina i 19 che avevano avuto contatti diretti con i due coniugi. E il 17enne italiano rimasto a Wuhan torna a casa

Restano invariate le condizioni cliniche dei turisti cinesi provenienti da Wuhan e ricoverati da 14 giorni all’ospedale Spallanzani perché positivi al Coronavirus. Secondo l’ultimo bollettino quotidiano, i due coniugi sono ancora ricoverati in terapia intensiva «con buoni parametri emodinamici. La prognosi – dicono i medici – resta riservata». Migliora intanto il terzo paziente, il ricercatore 29enne di Reggio Emilia arrivato dalla cittadella militare della Cecchignola: «È assolutamente asintomatico – riporta il bollettino – e senza febbre. Per lui continua la terapia antivirale».

Dimessi 19 turisti cinesi

Questa mattina alle 7 sono stati dimessi tutti i 19 turisti cinesi rimasti in quarantena dopo aver avuto contatti diretti con i due coniugi di Wuhan, durante il tour in Italia. Dopo ripetuti test con esito negativo al coronavirus, il gruppo ha potuto lasciare la struttura per poter tornare in Cina. Una delle infermiere dello Spallanzani ha raccontato che le dimissioni sono state rinviate di un giorno, dopo che diversi componenti della comitiva sono stati respinti ieri da hotel e tassisti. Allo Spallanzani finora sono stati valutati ad oggi 66 pazienti per la ricerca del coronavirus. 49 sono negativi. 17 ancora ricoverati in attesa dell’esito dei test.

Niccolò torna a casa

Intanto, è arrivata la conferma del rimpatrio per Niccolò, lo studente italiano di 17 anni rimasto bloccato a Wuhan, città epicentro dell’epidemia. Le autorità cinesi hanno autorizzato il volo speciale dell’Italia che lo andrà a prendere. A darne conferma, fonti della Farnesina. Il volo dovrebbe partire domani dall’Italia e rientrare dalla Cina e rientrare nella giornata di sabato. L’operazione, come quelle precedenti, è coordinata dall’unità di crisi della Farnesina in stretto raccordo con i ministeri della Difesa e della Salute e con il contributo della Protezione civile.

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