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Coronavirus, in partenza il volo per il Giappone per rimpatriare gli italiani a bordo della Diamond Princess

18 Febbraio 2020 - 23:11 Redazione
di maio
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I medici effettueranno uno screening sugli italiani a bordo della nave da crociera

Si è riunito al Dipartimento della Protezione Civile il comitato operativo sul Coronavirus per definire le procedure relative al rientro degli italiani a bordo della Diamond Princess.

Cosa succederà adesso

Nella notte, infatti, è prevista dall’aeroporto di Ciampino la partenza del primo volo italiano con personale sanitario a bordo, in modo da anticipare le attività di screening in attesa dell’arrivo del Boeing dell’Aeronautica Militare che effettuerà il trasporto dei viaggiatori della Diamond Princess verso il nostro Paese. Nello specifico il compito dei medici, che partiranno tra qualche ora, sarà quello di effettuare uno screening sanitario sugli italiani a bordo della Diamond Princess. La decisione è stata presa nel corso della riunione presieduta dal capo del dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, alla presenza del ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio e del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Cosa dice il ministro degli Esteri

«Al lavoro per garantire tutto il supporto possibile ai nostri connazionali imbarcati sulla nave giapponese», ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook.

Il post del ministro Luigi Di Maio su Facebook

A bordo del volo di rientro viaggeranno i passeggeri che, successivamente ai controlli sanitari, risulteranno negativi al test del coronavirus. Ai connazionali che risulteranno positivi agli accertamenti sanitari, invece, sarà garantita la massima assistenza da parte dell’Unità di Crisi della Farnesina e l’Ambasciata italiana in Giappone, in attesa del loro rientro in Italia nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza necessarie. Per i connazionali che rientreranno in Italia, dunque, sarà necessario un ulteriore periodo di quarantena di quattordici giorni.

La nave Westerdam in Cambogia

Intanto l’attenzione è tutta sulla Cambogia da quando una delle passeggere della nave Westerdam è stata fatta sbarcare dalle autorità cambogiane senza aver effettuato il test o alcuna forma di quarantena. La donna, poi, è stata trovata positiva al virus. Tra i passeggeri scesi anche tre italiani che in questo momento si trovano in auto-isolamento: uno è rientrato in Italia – adesso è a casa sua a Sanremo e non presenta sintomi -, gli altri due in Germania e Slovacchia. Sulla Westerdam ci sono anche due italo-brasiliani, che sono ancora a bordo in attesa dei risultati dei test.

E infuriano le polemiche sulla mancanza di controlli da parte delle autorità cambogiane. Sotto accusa anche il premier Hun Sen che a inizio mese aveva messo in dubbio la gravità dell’epidemia, dando poi il permesso alla nave di attraccare dopo che altri cinque Paesi asiatici l’avevano negato. «Siamo accusati di aver importato l’epidemia in Cambogia, ma nessun cittadino cambogiano è infetto», si è difeso lui. Finora il suo Paese, la Cambogia, ha avuto solo un caso confermato di coronavirus: un turista cinese che si è ripreso.

Foto in copertina: riunione con il capo del dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, alla presenza del ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio e del ministro della Salute, Roberto Speranza | dalla pagina Facebook di Luigi Di Maio

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