Coronavirus, scuole chiuse in sette Regioni: dove si fa lezione con l’e-learning

Dalla Lombardia all’Emilia Romagna. Con il diffondersi del virus sempre più istituti stanno iniziando a sperimentare modalità di apprendimento a distanza

Lo studio ai tempi del Covid19. Con la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in sette Regioni italiane a causa dell’emergenza Coronavirus, ora si pensa a metodi alternativi per poter garantire le lezioni agli studenti obbligati a rimanere a casa. E così in tutta Italia molte scuole hanno pensato di sperimentare «l’apprendimento a distanza». In provincia di Varese, all’Ite di Busto Arsizio, la dirigente scolastica ha deciso di sfruttare le tante risorse digitali e telematiche che permetteranno ai docenti di fornire lezioni a distanza a tutti gli alunni. Per questi ultimi la frequenza rimane però obbligatoria.


Sempre in Lombardia, a Legnano, l’istituto Bernocchi ha emanato una circolare con la quale «in ottemperanza con l’ordinanza della Regione Lombardia» si promuoveranno «azioni di formazione a distanza utilizzando il registro elettronico, le classi virtuali e gli altri strumenti per la condivisione di materiali didattici attivi presso i consigli di classe». Tutti i docenti sono pertanto «tenuti a predisporre materiali, indicare attività e assegnare compiti agli studenti, attraverso il registro elettronico e gli altri strumenti di condivisione». A Legnano tra gli istituti che hanno attivato la didattica a distanza ci sono anche l’Isis dell’Acqua e il liceo Galilei.


Anche in Veneto nove scuole della provincia di Padova, epicentro del focolaio, hanno intenzione di utilizzare la modalità in e-learning su tre scuole dell’infanzia, quattro primarie e tre secondarie di primo grado. Il progetto partirà da giovedì 27 febbraio e i corsi si volgeranno su piattaforme gratuite. Il dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio ha assicurato i genitori di Vo’ Euganeo, epicentro del focolaio, che verranno utilizzate piattaforme gratuite. «Se qualche insegnante, qualche esperto ha voglia di aiutarci, anche con un intervento divertente, curioso, mi scriva», ha detto un insegnante. «Basta un’ora al giorno per restituire la voce dei loro insegnanti ai nostri piccoli alunni, attraverso una lettura, una riflessione».

Spostandosi in Emilia Romagna, altra Regione colpita dai contagi, è il liceo Scientifico Oriani ad aver deciso di mantenere il legame educativo con i suoi studenti. «Verranno proposte, prevalentemente, esercitazioni, lezioni di ripasso, lezioni di “Cittadinanza e Costituzione» – spiega il preside Gianluca Dradi a RavennaToday. «Questo è reso possibile attraverso la piattaforma “G Suite for education”, in uso al Liceo, ed al fatto che ogni docente e studente è assegnatario di un account personale». Nel Bolognese l’istituto comprensivo di Pianoro va nella stessa direzione. La decisione è della preside Liana Baldaccini, secondo cui è opportuno «sostenere il diritto allo studio, soprattutto in un momento come questo e visto che parliamo di una scuola a tempo pieno». «Ogni professore – come chiarisce Baldaccini – potrà attrezzarsi come crede attraverso GoogleDrive, Face Time e qualsiasi altro strumento ritenuto utile».

Il parere degli esperti:

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