Coronavirus, Di Maio: «Speculazioni su mascherine e gel saranno punite». La Toscana prepara una legge anti-sciacalli

Nella proposta del candidato alle prossime elezioni regionali Eugenio Giani, c’è anche un osservatorio per denunciare chi diffonde fake news sull’emergenza

Con il diffondersi in Italia del Coronavirus, crescono anche gli episodi di chi specula sulla paura dei cittadini, tanto sul piano commerciale quanto su quello comunicativo. Le mascherine e i disinfettanti per le mani hanno raggiunto prezzi folli, al punto da spingere la procura di Milano ad aprire un fascicolo contro ignoti che ipotizza speculazioni sui prezzi di «generi di prima necessità». La Guardia di finanza ha acquisito documenti e dati nelle sedi milanesi di Amazon e di eBay. «Condanniamo tutte le speculazioni che qualche sciacallo sta facendo su gel e mascherine queste persone saranno punite», ha ribadito ancora oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in conferenza all’Associazione Stampa Estera. Sullo stesso filone, la procura del capoluogo lombardo sta portando avanti un’inchiesta che riguarda la diffusione di notizie false che turbano l’ordine pubblico riguardo al coronavirus. Nello specifico, sotto la lente dei giudici è finito un audio che, dal 22 febbraio, circola in molte chat su Whatsapp: la voce di una donna invita a «fare la scorta» di generi alimentari perché «Milano finirà in quarantena – dice la signora -. Me l’ha detto la moglie di uno che lavora alla Regione». L’assalto ai supermercati di questi giorni potrebbe essere in buona parte causato da questa nota vocale diventata virale.


A Torino, le Fiamme gialle hanno denunciato venti persone per frode in commercio e abusivismo commerciale: avrebbero tentato di vendere finti integratori alimentari per difendersi dal coronavirus e kit di protezione personale a prezzi esorbitanti, fino a 5.000 euro. «Nel nuovo decreto in scrittura, che entro la settimana porteremo in Consiglio dei ministri – ha specificato Di Maio -, introdurremo misure che servano a calmierare alcuni abusi rispetto a esigenze legate a mascherine e gel. Il nostro obiettivo è agevolarne l’acquisto ove serva».


L’iniziativa toscana

La Lombardia è la regione con più casi di contagio. Ma è in Toscana che si sta studiando una proposta di legge per evitare episodi di questo genere. «Presenterò oggi – 27 febbraio – una proposta di legge su alcune disposizioni di contrasto allo sciacallaggio commerciale e comunicativo per l’emergenza coronavirus». Lo ha etto il presidente del Consiglio regionale e candidato governatore del centrosinitra alle prossime elezioni, Eugenio Giani. «Una delle questioni che a me preoccupa maggiormente – ha aggiunto Giani -, è l’atteggiamento speculativo che sta emergendo: la mascherina che costa 20 volte più del solito, l’Amuchina che non si trova più o viene rivenduta su Amazon a 100 euro. Ma anche le false notizie che vengono diffuse via social: devono essere sanzionate e condannate». Per il presidente del Consiglio regionale, «se fosse una legge di livello nazionale sarebbe meglio perché, nella capacità sanzionatoria, lo Stato e il parlamento hanno più potere, ma sto studiando come rendere al massimo le potestà legislative della Regione per dare un segnale».

Il contenuto della proposta di legge

Il provvedimento legislativo regionale per arginare lo sciacallaggio in relazione al coronavirus prevederebbe l’istituzione di due osservatori, uno per il commercio e uno per le comunicazioni. La proposta, coerentemente con il quadro delle potestà regionali, si articola in quattro punti:

  • costituzione di un osservatorio presso la Giunta regionale volto al monitoraggio dei prezzi relativi a beni essenziali in situazioni di emergenza;
  • in caso di rilevazione di prezzi anomali praticati o annunciati, attribuzione all’osservatorio di cui sopra il potere di segnalazione alle autorità competenti per l’emanazione di provvedimenti anche di tipo sanzionatorio;
  • costituzione presso il Comitato regionale per le comunicazioni di un osservatorio volto al monitoraggio delle false notizie che possano produrre allarme sociale, diffuse tramite social e qualsiasi altra forma di comunicazione;
  • attribuzione all’osservatorio di cui sopra il potere di segnalazione delle notizie anomale alle autorità competenti.

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