Coronavirus, in Lombardia verso il richiamo dei medici in pensione. Gismondo (Sacco): «Assumiamo i giovani»

Si pensa anche di istituire presidi ospedalieri temporanei in zone militari

«Se è giusto richiamare i medici in pensione? Assumiamo piuttosto energie nuove che sono pronte, sapevamo che saremmo rimasti scoperti di medici e non solo in questo settore». Lo ha detto Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di Virologia dell’ospedale Sacco, a Sky Tg24, in risposta alla proposta dell’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera.


Per far fronte all’emergenza da Coronavirus, infatti, in Lombardia potrebbero essere richiamati in servizio anche i medici in pensione. L’assessore, in un’intervista ad Avvenire spiega la necessità di camici bianchi nei presidi sanitari temporanei, che saranno allestiti in zone militari: «Abbiamo bisogno di personale specializzato. Stiamo interloquendo col governo per inserire la possibilità di assunzione di pensionati, sia medici che infermieri». L’assessore ha sottolineato che l’intenzione è quella di «individuare alcuni presidi ospedalieri in cui collocare solo i pazienti con coronavirus in modo da poterli gestire in modo più strutturato e organizzato».


«L’ospedale di Cremona è quello più sotto pressione assieme a quello di Lodi», ha detto Gallera mentre spiegava il nuovo piano d’azione nel caso l’epidemia accelerasse così tanto da mettere in difficoltà il sistema sanitario. Anche Lodi e Milano potrebbero entrare in crisi. Dopo nove giorni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’obiettivo è «individuare alcuni presidi ospedalieri in cui collocare solo i pazienti con coronavirus in modo da poterli gestire in modo più strutturato e organizzato». Ed è per questo che «da martedì si attiverà l’ex ospedale militare di Baggio».

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