Juve-Milan verso le porte chiuse. In Spagna ‘temono’ le italiane, la Uefa per ora conferma tutto

A Torino in corso una riunione in Prefettura. Il Ministro spagnolo lancia la sua proposta

Potrebbe cambiare ancora lo scenario di Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia in programma domani sera allo Stadium. E’ in corso a Torino una riunione della Prefettura: secondo le prime indiscrezioni il match, che inizialmente prevedeva il divieto di ingresso per i soli tifosi provenienti da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, potrebbe essere vietato a tutti i sostenitori. Dunque, porte chiuse. Sono minuti di grande attesa, al di là degli spifferi, per la decisione definitiva. Il tutto mentre l’Inter, con una nota a firma dell’Ad Marotta, ha fatto sapere alla Lega di voler prima recuperare la gara contro la Sampdoria, rinviata due settimane fa, e poi quella con la Juve.


La Sanità spagnola…

Si cerca, intanto, di capire anche come comportarsi a livello europeo. In Champions ed Europa League, per esempio. E anche qui le posizioni tra Istituzioni ordinarie e sportive non sembrano combaciare integralmente, almeno per ora, nella ‘lotta’ al contenimento dei rischi da coronavirus. Nel pomeriggio, secondo quanto riportato dall’autorevolissimo Marca, il Ministro della Sanità spagnolo, Salvador Illa avrebbe raccomandato di far disputare a porte rigorosamente chiuse le gare in programma nelle prossime due settimane contro le italiane su suolo iberico. Il provvedimento riguarderebbe, in ambito calcistico, Valencia-Atalanta (10 marzo) e Getafe-Inter (19 marzo).


Uefa, Stadium e ipotesi Sud

Il numero 1 della Uefa, Ceferin, ha però confermato sempre in serata che ‘Le gare di ritorno degli Ottavi di Champions si svolgeranno nei modi previsti inizialmente’. Il riferimento è, tra le altre, a Valencia-Atalanta ma anche a Juventus-Lione. Gara, quella dello Stadium che, secondo fonti dell’Equipe, potrebbe essere spostata al Sud Italia per scongiurare il rischio delle porte chiuse.

Foto di copertina Ansa

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