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I misteri e i ritardi nella gara sulle mascherine anti-coronavirus. Consip cancella l’appalto dopo l’articolo di Open

Dal sito della centrale unica di acquisto è sparita l’azienda agricola che risultava prima classificata per produrre 32 milioni di mascherine di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa. Ora si sa solo che se ne produrranno 7 milioni, mentre per le altre è partita un'altra gara. E i tempi si allungano

C’è qualcosa che non torna nella gara Consip per la realizzazione delle mascherine chirurgiche essenziali per combattere l’emergenza coronavirus specie in prima linea, tra medici e infermieri. Giorni fa avevamo raccontato che la prima vincitrice della gara bandita il 9 marzo (la prima, vista l’urgenza) era un’azienda agricola che non aveva nulla nella sua storia che facesse pensare al materiale sanitario. Ora è accaduto qualcos’altro: in queste ore il sito di Consip è stato modificato e quella strana azienda agricola non appare più tra le vincitrici del lotto 6. Qui di seguito vi mostriamo i due screenshot, quello del 18 marzo e quello che potete trovare anche voi cliccando sul sito Consip in particolare qui.

Consip | Il sito di Consip fino alla mattina del 18 marzo

Non solo. Nel frattempo, è partita una nuova gara per produrre altri 10 milioni di mascherine: i tempi di consegna però si allungano. Se le prime mascherine dovevano essere consegnate dal 26 marzo in avanti, la nuova gara (per meno mascherine) si chiuderà il 30 marzo e le aziende vincitrici dovranno consegnare una prima parte entro 3 giorni e il resto entro 8 o 15 giorni.

Che cos’è la Biocrea e perché ne abbiamo parlato

Biocrea è (o forse era, a questo punto) la prima classificata nella prima gara urgente di Consip per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Risultava la prima di quattro vincitrici del bando pubblicato il 9 marzo ed assegnato il 12. Nelle informazioni che si potevano trovare on line fino a tre giorni fa aveva l’incarico di produrre “a cascata” un totale di 32 milioni di mascherine, assieme ad altre tre aziende: le classificate dopo di lei sarebbero subentrate qualora l’azienda non fosse riuscita a portare a termine la commessa nei tempi dati.

C’erano però tre problemi (o almeno elementi che avrebbero bisogno di chiarimenti): il primo è che nella ragione sociale di Biocrea società agricola non si parla di nulla che abbia a che fare col materiale sanitario. A leggere la sua ragione sociale si tratta invece di un’azienda agricola con sede legale a Milano e fisica in Emilia che produce cereali, alleva bestiame, può produrre energie alternative e partecipare a progetti di agriturismo.

La ragione sociale di Biocrea

Il secondo è che l’azienda è passata di mano a gara Consip aperta: dall’11 marzo il socio unico è diventata Stefania Verduci, nata in Calabria ma residente a Milano, della quale non abbiamo molte informazioni. Il precedente proprietario, invece, lo conosciamo – e qui sta il terzo elemento che avrebbe bisogno di qualche spiegazione: si tratta di Antonello Ieffi, attualmente a processo per traffico di influenze e presunta vittima di sequestro di persona ed estorsione da parte di Tamara Pisnoli, l’ex moglie del calciatore della Roma Daniele De Rossi.  Un imprenditore appassionato di fotovoltaico e agricoltura idroponica, anche lui apparentemente non un esperto di sanitari.

Ansa | Tamara Pisnoli in una foto in cui scherza sull’inchiesta che la riguarda

Perché un’azienda agricola aveva vinto la gara per le mascherine?

Consip ci aveva spiegato informalmente che, vista l’urgenza, le aziende partecipano alle gare Covid-19 autocertificandosi: ”Chi ha partecipato alla gara ha dichiarato che aveva le competenze tecniche per svolgere il compito, è un’autocertificazione, di cui eventualmente risponde”. E che il sito Consip fa fede per la trasparenza delle decisioni, anche se non è un atto ufficiale. Da quanto apprendiamo ora sempre in ambienti Consip, è possibile che Biocrea sia stata esclusa in questi giorni, dopo la pubblicazione del nostro articolo e in ogni caso dopo alcune verifiche: la gara d’urgenza, infatti, non esclude che vengano fatte verifiche successive escludendo eventualmente chi non ha i requisiti per portare avanti la commessa.

Cosa è successo negli ultimi giorni

Ora qualcosa è cambiato: nella pagina in cui si parla dei vincitori dei lotti Biocrea non c’è più mentre ci sono tutte le altre vincitrici. Osservate bene la seconda immagine che vi abbiamo mostrato. I dispositivi assegnati e da produrre con urgenza non sono più circa 32milioni ma 7.725.000 per un totale di 3.734.750,00 Euro.  Le altre arriveranno con una nuova gara. Potrebbe essere un errata corige? E’ difficile. Scorrendo il sito che dovrebbe garantire la trasparenza degli appalti della pa l’annuncio che Biocrea è la prima vincitrice della gara del 9 c’è ancora.

Ma c’è anche notizia della nuova gara.

Foto di copertina di Mika Baumeister per Unsplash

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