Senza aiuti l’Africa rischia di «diventare un’incubatrice» per il Coronavirus: l’epidemia potrebbe tornare in Europa

L’Oms ha dichiarato che il continente sarà colpito completamente e che il virus si sta diffondendo molto rapidamente

«Bisogna che l’Africa diventi una priorità assoluta della comunità internazionale attraverso un investimento massiccio di risorse», dice il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in merito alla pandemia da Coronavirus. Secondo gli esperti il tempo è tutto: serve una mobilitazione rapida per aiutare le finanze dei Paesi più deboli. Il rischio è che la malattia porti a «milioni e milioni di contagiati». 


Le Nazioni Unite stimano che saranno necessari 3 trilioni di dollari, sia per combattere l’epidemia sia per sostenere le economie dei Paesi in via di sviluppo. Di fronte a tali esigenze, aiutare il continente africano non sembra essere al momento la priorità della comunità internazionale, ma sottovalutare il pericolo potrebbe costarci caro, in quanto il rischio è che proprio quando i Paesi del Nord avranno domato l’epidemia questa possa tornare dal Sud.

«Più pazienti ci sono, maggiore è il rischio di mutazione del virus. Da quel momento in poi, tutti gli investimenti fatti su un vaccino andranno persi e la malattia tornerà da Sud a Nord», dice Antonio Guterres. Serve dunque sedare l’emergenza sul nascere: il pericolo è che l’Africa si trasformi in un’incubatrice per il virus che, a un certo punto, potrebbe risalire la corrente e ritornare a contagiare il Nord del Pianeta.

La pandemia sta infatti lentamente scendendo verso Sud, raggiungendo gradualmente tutta l’Africa: il continente non è affatto pronto a reggere l’onda d’urto provocata dall’epidemia. Ora solo 5 dei 54 stati sono stati contagiati ufficialmente, ma non si sa quanto questi dati siano attendibili, basti pensare ai Paesi non democratici, i cui numeri potrebbero essere stati occultati o alterati. 

L’Africa sarà colpita completamente e il virus si sta diffondendo molto rapidamente, ha affermato l’Organizzazione mondiale della sanità. Anche se i casi confermati rimangono relativamente pochi – 5.287 casi positivi fino al 31 marzo, e 172 morti – il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, invita gli Stati africani a reagire fortemente» e rapidamente.

Contributi video: Amref Italia

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