Coronavirus e quarantena. Ecco cosa sappiamo sul video diffamatorio contro Matteo Renzi e la sua famiglia

Dove è stato ripreso il video? Il colpevole è il proprietario di un’abitazione ben precisa? Ecco la ricerca OSINT

Nella giornata di ieri, 2 aprile 2020, era stato diffuso un video dove l’autore sostiene che nella proprietà di famiglia Renzi i figli giochino insieme ai loro amici, in barba alla quarantena per l’emergenza Coronavirus, giunti accompagnati dalla scorta dell’ex Premier.

Ci troviamo di fronte a quella che viene definita una «fake news», perché nel campetto di pallavolo era in corso una partita genitori contro figli. Bastava vedere che erano presenti da un lato i tre figli, due maschi e una femmina, e dall’altro Matteo e la moglie Agnese. A questo punto ci si domanda chi sia stato a fare il video, forse un vicino nei dintorni? Siamo sicuri di non rischiare di accusare ingiustamente qualcuno? Vediamolo insieme in questo articolo.

La localizzazione della ripresa

Della casa di Renzi se ne è parlato tanto e le foto relative all’immobile sono ormai di dominio pubblico. Il Corriere della Sera, in un articolo del 29 giugno 2018 cita anche l’indirizzo: via Tacca a Firenze.

Troviamo una corrispondenza con il video pubblicato sui social. Grazie a Google Maps possiamo risalire alla posizione dove sarebbe stato ripreso il video:

Come possiamo notare grazie alle immagini fornite da Google Street View, gli elementi architettonici dell’abitazione in via Tacca Pietro al civico 5 coincidono con quelli del video:

In questa immagine riusciamo a risalire a un punto più preciso. Evidenziato in rosso trovate due siepi di forma tondeggiante a destra del video, le stesse presenti a sinistra nell’immagine di Google Street View. In basso a sinistra, nel fotogramma del video sotto riportato, notiamo un’ombra che risulterebbe essere quella proiettata dal porticato a destra nella foto fornita da Google Street View.

Nel video si nota, nello stesso fotogramma, una siepe che funge da muretto. L’autore del video si trovava dietro quel muretto, non all’interno del giardinetto confinante con la strada. Abbiamo, dunque, un indirizzo dal quale partire.

Il sito e la telefonata

A questo punto ho contattato telefonicamente il proprietario dell’abitazione in questione cercando online qualche riferimento all’indirizzo che corrisponde a quello fornito nella pagina Privacy Policy del sito Affittipuntaala.it. Cercando sul sito Paginebianche.it il nome del titolare, Massimo De Angelis, trovo il numero dell’abitazione e lo chiamo.

Contattato telefonicamente il numero del signor Massimo De Angelis, mi risponde la moglie che gentilmente mi spiega di non aver mai visto il video e che nega il coinvolgimento del marito. Poco dopo riesco ad ottenere un colloquio telefonico diretto con il signor Massimo e la prima cosa che noto è differenza di voce con quella dell’autore del video, soprattutto nei tono e nell’accento. Anche lui, come già dichiarato da sua moglie, nega di essere l’autore del video e mi spiega che qualcuno potrebbe averlo fatto da dietro la sua abitazione. Situazione che potrebbe essere confermata proprio dalla ricerca da me svolta in precedenza tramite i fotogrammi del video e le immagini fornite da Google Street View. Massimo dichiara, infine, che il terreno al di là di quella siepe non è di sua proprietà.

Il post denuncia di Renzi

Dopo l’audio dove spiegava che il video era un fake e che quelli che venivano ripresi erano lui e la sua famiglia, Renzi ha pubblicato il seguente post Facebook:

Continua la violenza diffamatoria contro di me e contro la mia famiglia. Da qualche ora gira un video in cui si sostiene che i miei figli violino la quarantena e che ci siano degli amici prelevati dalla scorta a casa loro e portati tutti i giorni qui per divertirsi. FOLLIA TOTALE! Il video è pieno di assurdità costruite ad arte violando non solo la privacy ma soprattutto il codice penale. Chi ha visto quel video sa che non sono gli amici di mio figlio ma siamo noi cinque, babbo mamma e figli. Una famiglia che ha la fortuna di avere un giardino e che sta insieme in giardino. Riprendere l’interno della proprietà altrui, in presenza di minori, raccontando il falso: ci diranno anche stavolta che è questione di trasparenza? O finalmente qualcuno inizierà a pagare per l’odio che diffonde? Ci sono migliaia di morti e mi dispiace dover fare un post su questi temi, così piccoli rispetto alla tragedia di queste ore. Ma è bene essere chiari: chi mi vuole attaccare, mi attacchi per le mie idee. Diffondere falsità per attaccare i miei figli non è solo illecito ma è anche meschino. Ho pagato un prezzo altissimo per le fakenews. Ma proprio per questo non accetterò che adesso provino a mettere in mezzo i miei figli. Chiederemo i danni in ogni sede, civile e penale.

Come è diventato virale

Il video è diventato virale, non c’è dubbio, e probabilmente è circolato online tramite qualche chat di Whatsapp. Una delle condivisioni pubbliche più virali è quella del post di Andrea Vasington, pubblicato il 2 aprile 2020 alle ore 21:29 ottenendo oltre 20 mila condivisioni e oltre 270 mila visualizzazioni:

Questo video riprende il figlio del Sen. RENZI che tutti i giorni gioca a calcio coi suoi amici nel campo di casa sua. Gli amici vengono prelevati dalle loro abitazioni dalle auto della scorta di Renzi. #wlaquarantena

Secondo Andrea Vasington il video è «verissimo» e insiste con la storia dei ragazzi «prelevati con macchina della scorta». Inoltre, dichiara di non aver timore di subire una denuncia:

A contribuire alla diffusione del video ci hanno pensato anche altri personaggi, come l’account bufalaro @RadioSavana via Twitter che a sua volta condivide il tweet del 2 aprile 2020 alle ore 22:43 pubblicato da Alessandro Maiorano, l’ex dipendente protagonista di alcuni contenziosi con l’ex Presidente del Consiglio finendo querelato per diffamazione. L’account @RadioSavana, dopo il rischio denuncia, ha rimosso il tweet.

A questo punto, la prima pubblicazione del video ad oggi risultante è quella del signor Andrea Vasington del 2 aprile 2020 alle ore 21:29 e le indagini delle autorità dovrebbero partire da lui e da chi gli ha fornito, direttamente o indirettamente, le riprese. Tra le altre cose, Open è giunto a conoscenza, tramite una sua fonte, che l’autore del video – o chi per lui – avrebbe cercato di venderlo a una testata senza però riuscirci.

Extra

Qualcuno ha erroneamente interpretato che come Open abbiamo dato per vere le dichiarazioni dell’autore del video, sbagliando di grosso! Il titolo dell’articolo di Open sulla vicenda è «Coronavirus, «Ecco i figli di Renzi che giocano con gli amici, portati dalla scorta…». La video-denuncia e la replica dell’ex premier» che, essendo purtroppo lungo, non veniva visualizzato completamente tramite i social.

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