Anticipare la Fase 2? Galli frena: «In estate senza mascherine solo se rispettiamo oggi le regole: il Coronavirus è sempre aggressivo»

L’epidemia ha perso vigore, ammette il primario dell’ospedale Sacco di Milano, ma allentare le restrizioni oggi sarebbe un grave errore

Il trend in calo dei contagi di Coronavirus è evidente da una settimana a questa parte tanto in Italia, quanto all’ospedale Sacco di Milano, come conferma il primario Massimo Galli al quotidiano il Giorno. Ma ancora una volta Galli ribadisce che quel segnale non deve giustificare nessun calo di attenzione sul rispetto delle regole finora messe in campo per contenere i contagi, perché la minaccia è ancora alta. L’epidemia «in senso stretto ha perso vigore – dice l’infettivologo – continua a indebolirsi in seguito alle misure di distanziamento sociale». Ma il virus non ha cambiato la sua aggressività: «La sua forza era quella, e quella è rimasta».


A preoccupare più ogni cosa il prof. Galli sono i contagi ancora possibili all’interno dei nuclei famigliari, ora che siamo tutti chiusi in casa. E in più ci sono le incognite sugli asintomatici e su chi sospetta di essere positivo al tampone, ma per i quali è impossibile dare una conferma: «Con sintomi che presto o tardi vengono fuori, tanto da rendere necessario per alcuni il ricovero in ospedale». Per questo non devono sorprendere le oscillazioni nelle statistiche che arriveranno nei prossimi giorni, legate anche alla quantità dei tamponi che vengono effettuati.


Anticipare però i tempi di riapertura con la Fase 2 sarebbe comunque un errore, almeno in questo momento, quando sarebbe più importante studiare più nel dettaglio la ripartenza. E a chi si augura di poter andare al mare questa estate, anche se bardati di mascherine e guanti, Galli apre uno spiraglio: «Io mi auguro che non sia nemmeno necessario indossarle le mascherine, a luglio». Ma considerando i tempi che ci separano dalle riaperture, di tempo per andare in vacanza ad agosto potrebbe essercene davvero poco. In particolare per gli ospedali, dove ricorda Galli: «Dovremo recuperare tutti quei pazienti che hanno dovuto aspettare gli interventi oncologici o di alta specialità».

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