“Stardust”, pubblicato un estratto del film sulle origini dell’alter ego di David Bowie

Nel lungometraggio vengono narrate le vicende di un giovane David Bowie in viaggio attraverso gli Stati Uniti, tra aspirazioni, dubbi, incertezze, speranze e timori di una stella pronta ad esplodere

Aspirazioni, dubbi, incertezze, speranze e timori. Un’entropia di sentimenti e sensazioni pronti a esplodere come una supernova, come quella che porterà David Bowie a far nascere e brillare il suo alter ego Ziggy Stardust. Che lo porterà a diventare una delle più grandi icone culturali e musicali del mondo. Ma la vita del Duca Bianco, che a soli 24 anni aveva già pubblicato 3 album (David Bowie, Space Oddity e The Man Who Sold The World), viene stravolta dai suoi viaggi negli Stati Uniti, scontrandosi con una realtà non ancora pronta per accogliere quanta ricchezza e arte covava David Bowie. Nella clip estratta dal film Stardust, che doveva essere presentato al Tribeca Festival Festival (ma è stato successivamente annullato a causa della pandemia di Coronavirus, e riprogrammato in forma digitale con un portale apposito di streaming ad uso esclusivo degli addetti ai lavori), viene mostrato un giovane Bowie alle prese con il mercato discografico statunitense e grandi timori e perplessità sul suo futuro.


Nell’estratto, Bowie, interpretato dal cantautore, musicista e attore sudafricano naturalizzato britannico Johnny Flynn, si interroga sul proprio destino musicale, dopo che la Mercury Records ha espresso perplessità sulla distribuzione negli States del suo terzo album e sul tour oltreoceano. Al suo fianco c’è Ron Oberman (interpretato da Marc Maron), pubblicista della medesima casa discografica, che tenta di rassicurare Bowie: «Questo è un ottimo disco, il problema è che nessuno sa come venderti in America. Ma penso che diventerai la più grande dannata stella in America». Il resto è storia nota, inclusa “l’uccisione” postuma dell’alter ego dai tratti extraterrestri, Ziggy.


Il film prodotto da Film Constellation non è però classificabile come un biopic puro, è una ricostruzione narrativa sulle fasi di maturazione di Bowie e del seme di Ziggy Stardust, pronto a esplodere e stravolgere la cultura e la musica degli anni Settanta. Il film è stato scritto e diretto da Gabriel Range, che ha infatti dichiarato: «Ho deciso di fare un film su ciò che rende una persona un artista; ciò che effettivamente li spinge a creare la loro arte».

«Il qualcuno che ho deciso di raccontare è David Bowie – ha proseguito il regista – un uomo a cui siamo abituati a pensare come la star che è diventato, o come uno dei suoi molteplici alter ego: Ziggy Stardust, o Aladdin Zane, o il Duca Bianco. È qualcuno che ho visto solo da una grande distanza, dietro una maschera: una presenza aliena, divina. Anche nella sua morte perfettamente coreografata, non sembrava un normale essere umano».

Immagine in copertina: Paul Van Carter | Johnny Flynn nei panni di David Bowie in Stardust

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