Coronavirus, superati i 200 mila morti in tutto il mondo. Proteste contro il lockdown a Berlino, boom di contagi in America Latina

Salgono a 2.790.986 i contagiati nel mondo dal Coronavirus, secondo l’ultima stima della Johns Hopkins University, con 195.920 vittime. Gli Stati Uniti sono il Paese più colpito con quasi 900mila casi

Le vittime di Coronavirus nel mondo superano quota 200mila, mentre i casi di Covid-19 hanno superato questa mattina la soglia dei 2,8 milioni: è quanto emerge dal conteggio aggiornato della Johns Hopkins University. Il bilancio dei contagi è di 2.856.938, mentre i decessi sono 200.698 e 810.327 persone risultano guarite.


Unione europea

ANSA/EPA/Olivier Hoslet | Il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni

Senza i provvedimenti portati avanti dall’Ue «gli scaffali dei supermercati sarebbero vuoti». A dirlo è il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, come si legge in un’anticipazione dell’intervista al quotidiano viennese Die Presse am Sonntag, in edicola domani. Proprio sulla chiusura dei confini, secondo Gentiloni, sono state prese «abbastanza in fretta decisioni rilevanti». Il riferimento è alla «corsia preferenziale per il traffico merci ai valichi: senza questi provvedimenti – aggiunge – gli scaffali dei nostri supermercati sarebbero vuoti».


Paesi Bassi

EPA/KOEN VAN WEEL | Amsterdam, Paesi Bassi

Nelle ultime 24 ore sono 100 i nuovi ricoveri registrati nei Paesi Bassi, 120 decessi e 655 nuove persone positive. Il bilancio totale dei contagi è salito a 37.190 con 10.381 ricoveri ospedalieri e 4.409 decessi. Le autorità sanitarie chiariscono che le cifre degli ultimi giorni lasciano intravedere che le misure prese per contenere il virus stanno funzionando e che il numero di nuove segnalazioni al giorno di pazienti ospedalizzati è ancora in calo e lo stesso vale per il numero di pazienti deceduti segnalati.

«Non sono sicuro che sopravvivrà il mercato interno con le sue regole e i suoi punti di forza, conquistati negli ultimi 20 anni, se mancherà la solidarietà politica» ha aggiunto parlando della ripresa dei paesi più duramente colpiti dalla pandemia del Coronavirus. Il vertice Ue di giovedì scorso, infine, ha lasciato intravedere un andamento comune e questo lo rende «ottimista».

Germania

Foto di Omer Messinger | Epa | Ansa

A Berlino decine di persone, oltre 100 secondo la polizia, sono state arrestate nel corso di alcune proteste contro il lockdown. «Voglio indietro la mia vita» urlavano i manifestanti sorreggendo cartelli con su scritto «difendi i diritti costituzionali» e «la libertà non è tutto ma senza libertà tutto è nulla».

In Germania, la Corte Costituzionale ha stabilito che le manifestazioni sono autorizzate a una precisa condizione, ovvero che si mantengano le distanze di sicurezza imposte dal governo tedesco. Ma oggi alcuni di loro erano ammassati. Il portavoce della polizia Thilo Cablitz ha dichiarato che «in base al regolamento del lockdown gli agenti sono obbligati a impedire questo tipo di assembramenti».

Blitz contro parrucchieri “abusivi”

Pugno duro del governo anche nei confronti dei parrucchieri “abusivi”, ovvero di quelli che, nonostante il lockdown, continuavano a lavorare incuranti delle misure restrittive imposte dal governo. E così oggi una retata della polizia tedesca ne ha scovati che ricevevano clienti nelle cantine di due case private di Elsenfeld e Momlingen, in Baviera.

Aperta subito un’inchiesta in base alle nuove rigidissime regole secondo cui, come avviene in Italia, non si può lasciare casa senza un valido motivo. I parrucchieri in Germania, sono stati chiusi a metà marzo e dovrebbero riaprire il 4 maggio.

Spagna

AFP/MIGUEL RIOPA | Un operatore sanifica i marciapiedi a Vigo (Spagna)

Nelle ultime 24 ore in Spagna si registrano 378 decessi, un lieve incremento rispetto alle 367 vittime registrate ieri, stando alle cifre fornite dal ministero spagnolo della Sanità. Il totale di morti quindi ad oggi è di 22.902. I contagi sono in totale 223.759, con 2.944 nuovi casi positivi, mentre si contano 95.708 guariti.

Francia

Foto di Patrick Hertzog | Afp | Ansa

In Francia il trend continua a essere positivo: 369 decessi per Coronavirus nelle ultime 24 ore (il totale delle vittime è di 22.614). Calano anche i ricoverati, che questa sera sono 28.222 (-436) oltre ai pazienti in rianimazione (-145 rispetto a ieri). Intanto il Consiglio scientifico, che collabora con il governo francese, raccomanda che – per gli studenti di scuole medie e superiori, così come per gli insegnanti – diventi «obbligatorio» l’uso di mascherine a partire dall’11 maggio, quando i ragazzi torneranno tra i banchi di scuola.

«Impossibile» l’uso delle mascherine nelle scuole materne. Intanto il premier francese Edouard Philippe presenterà martedì prossimo al Parlamento «la strategia nazionale per l’allentamento del lockdown». A seguire un dibattito e un voto dell’Assemblea nazionale.

Balcani

ANSA/EPA/Robert Ghement

Il Paese più colpito nei Balcani resta la Romania dove il numero dei contagi è salito ora a 10.635 con 218 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Le vittime sono 604 (+34 rispetto a ieri). A seguire c’è la Serbia con 7.779 contagi e 151 decessi, mentre in Croazia sono 2.016 i casi con 54 morti. In Slovenia si registrano 1.388 casi e 81 vittime, in Bosnia-Erzegovina rispettivamente 1.486 e 57, con 592 guarigioni, in Kosovo invece 703 e 19 i decessi. Infine in Montenegro il bilancio è rimasto invariato rispetto a ieri: 319 casi e 6 morti.

Regno Unito

EPA/WILL OLIVER | Londra

Non si ferma la curva dei contagi nel Regno Unito che è arrivata a quota 150mila. Torna a impennarsi anche il numero dei morti. Con 813 decessi nelle ultime 24 ore, il bilancio totale è di 20.319 morti. I test eseguiti, seppur in leggero aumento, restano peraltro ancora lontani dal target di 100.000 al giorno promesso dal governo per fine mese.

America Latina

Foto di Joedson Alves | Epa | Ansa

In America Latina i contagi sono passati, in poco più di 48 ore, da 121.087 a 150.224; i morti, invece, da 6.116 a 7.420, come emerge da una statistica elaborata dall’Ansa riguardante 34 nazioni e territori latino americani. Numeri che preoccupano e che mostrano ancora una volta come il Brasile sia il Paese più colpito dell’America Latina dato anche il numero della sua popolazione (oltre 210 milioni di persone) con poco più di un terzo dei contagiati e la metà dei deceduti.

Dieci giorni fa il presidente Bolsonaro ha esonerato il ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta, sostituendolo con l’oncologo Nelson Teich, dopo alcune divergenze sulla gestione del Covid-19. Secondo Paese per numero di contagiati è, invece, l’Ecuador, con 22.719 casi e 576 deceduti.

Stati Uniti

Gates sulla pandemia: «Siamo tutti dalla stessa parte»

EPA/GIAN EHRENZELLER | Bill Gates

Il filantropo e co-fondatore di Microsoft dichiara in un’intervista al Times che la pandemia da Coronavirus ha materializzato il suo «peggiore incubo» e ribadisce il suo impegno a contribuire nella ricerca di un vaccino, menzionando in particolare le ricerche in corso presso l’Università di Oxford: «Se risulteranno efficaci le finanzierò». Secondo Bill Gates siamo come «in una guerra mondiale» con l’unica differenza che «siamo tutti dalla stessa parte», ha detto.

In Usa il dato sulle vittime è il più basso delle ultime 3 settimane

EPA/Chris Kleponis | Il vicepresidente Usa Mike Pence

Gli Stati Uniti registrano il dato più basso sui decessi per Coronavirus nelle ultime tre settimane, con 1.258 morti nell’ultimo giorno per un totale di 51.017. Un calo che al momento non indica una tendenza in discesa, secondo l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University, finché non sarà eventualmente confermato dai dati dei prossimi giorni. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito dalla pandemia, con 890 mila contagiati dall’inizio dell’emergenza.

Cifra spiegata dal vicepresidente Usa Mike Pence con l’elevato numero di test effettuati, passati da 80 mila tamponi di un mese fa ai cinque milioni di oggi. Nell’emergenza americana irrompe la notizia della morte di una neonata di 5 mesi a New York, figlia di un vigile del fuoco che è morta dopo un mese di cure in un ospedale del Bronx. La bambina era stata ricoverata con febbre alta e soffriva di problemi cardiaci. È una delle vittime più giovani registrate negli Usa, dove dal 2 aprile sono morti 3 bambini tra uno e 14 anni.

La cura di candeggina

EPA/Chris Kleponis | Il presidente Usa Donald Trump durante l’ultimo briefing sull’emergenza Coronavirus

È stato un briefing più rapido e stringato dei precedenti l’ultimo tenuto da Donald Trump per l’appuntamento quotidiano con la stampa per l’emergenza. Il giorno dopo l’uscita del presidente Usa che ha parlato di una cura da sperimentare sull’uomo a base di candeggina, erano assenti i due esperti della task force, il virologo Anthony Fauci e Deborah Birx. Dopo le dichiarazioni di Trump che hanno scatenato inevitabili polemiche, anche Fox News, tra le più vicine alle posizioni del presidente Usa, ha dovuto ribadire l’invito al pubblico a evitare cure fai da te con iniezioni di candeggina. Un’idea che secondo diversi media sarebbe venuta al capo della Casa Bianca da una lettera di un predicatore della Florida, Mark Grenon, che sarebbe anche il produttore di una «cura miracolosa» proprio a base di candeggina.

Canada

EPA/ANDRE PICHETTE | Passeggeri con le mascherine nell’aeroporto di Montreal

Peggiorano i rapporti tra Pechino e Ottawa dopo che il governo canadese ha stabilito che un milione di mascherine Kn95 importate dalla Cina non possano essere utilizzabili, secondo gli standard di sicurezza canadesi. In Canada sono morti finora per la pandemia 2.302 persone, con 43.888 casi registrati.

La Public health agency of Canada ha dichiarato che le mascherine potrebbero essere utilizzate solo in contesti non sanitari, perché «non conformi alle specifiche per le strutture sanitarie». Considerando che buona parte della produzione mondiale di mascherine è cinese, il Canada sta cercando di aumentare la produzione locale, coinvolgendo anche la General Motors, che si prepara a produrre circa un milione di mascherine al mese.

In copertina EPA/Tamas Kovacs | Un’infermiera con l’equipaggiamento protettivo vicino a un paziente al reparto di terapia intensiva del Szent Imre Teaching Hospital dell’Università di Pecs a Budapest, Ungheria, 24 aprile 2020.

Sudafrica

EPA/NIC BOTHMA | Cape Town (Sudafrica)

La mascherina diventa obbligatoria in Sudafrica dal 1* maggio, data dell’inizio del graduale allentamento delle misure restrittive nel contesto della lotta contro il coronavirus. «Sarà obbligatorio indossare una maschera quando si esce di casa», spiega il ministro degli Affari tradizionali, Nkosazana Dlamini-Zuma, in conferenza stampa a Pretoria.

«Sappiamo che queste maschere non sono facilmente reperibili al momento, ma se non hai una maschera, puoi usare una sciarpa per coprire la bocca e il naso, o anche una maglietta», ha detto. Giovedì il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa aveva annunciato un “allentamento» molto graduale, a partire dal 1 maggio, delle rigorose misure di contenimento in atto dal 27 marzo per combattere la pandemia del nuovo coronavirus.

Dal 1° maggio sarà nuovamente autorizzata la vendita di sigarette ma non di alcolici. Sarà anche possibile di nuovo praticare sport, ma solo all’aperto e seguendo le indicazioni che saranno rese note in settimana. Infine, sarà istituito un coprifuoco dalle 20:00 alle 5:00, ad eccezione per i “lavoratori essenziali”.

Il Sudafrica, la principale potenza industriale dell’Africa, è il paese del continente più colpito dalla pandemia di Covid-19, con 3.953 casi, di cui 75 morti. Il paese è entrato in recessione alla fine del 2019.

Iran

EPA/ABEDIN TAHERKENAREH

Il numero di contagi da coronavirus in Iran è aumentato di 1.134 casi nelle ultime 24 ore a quota 89.328: lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità del Paese sottolineando che finora 68.193 sono guarite e 3.096 pazienti versano in condizioni critiche. L’Iran conta oggi 5.650 morti provocati dal virus, 76 in più rispetto a ieri. In Iran è aumentato di 1.134 casi nelle ultime 24 ore a quota 89.328: lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità del Paese sottolineando che finora 68.1933 sono guarite e 3.096 pazienti versano in condizioni critiche. L’Iran conta oggi 5.650 morti provocati dal virus, 76 in più rispetto a ieri.

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