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Emanuela Orlandi, archiviato il fascicolo sulle ossa al cimitero Teutonico: «Si chiude uno dei capitoli di questa triste vicenda»

30 Aprile 2020 - 14:00 Redazione
emanuela orlandi
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Il fascicolo era stato aperto dopo la denuncia dei familiari della ragazza scomparsa nel 1983

Emanuela Orlandi non è stata seppellita in Vaticano, presso il cimitero Teutonico. Il giudice unico dello Stato della Città del Vaticano, accogliendo la richiesta dell’ufficio del promotore di giustizia, infatti, ha archiviato il fascicolo aperto la scorsa estate dopo la denuncia dei familiari della ragazza scomparsa nel 1983 a Roma.

Foto di Open

Il promotore di giustizia, Gian Piero Milano, e l’aggiunto Alessandro Diddi avevano autorizzato l’accesso alle due tombe nel cimitero Teutonico, poi risultate vuote.  «In quel contesto istruttorio, un ulteriore accertamento disposto dai magistrati aveva portato al rinvenimento, in un locale sotterraneo all’interno del complesso cimiteriale, di migliaia di frammenti ossei di diversa epoca ed origine» aggiunge la Sala stampa vaticana in una nota.

Foto di Open

I frammenti ossei rinvenuti sarebbero da datare «a epoca anteriore alla scomparsa della povera Emanuela: i più recenti risalgono ad almeno cento anni fa come emerso dalle verifiche sui reperti, effettuate dal professor Giovanni Arcudi, perito di ufficio, alla presenza dei consulenti della famiglia Orlandi».

Foto di Open

Oggi, dunque, la richiesta di archiviazione che, come si legge sul sito della Sala stampa vaticana, «chiude uno dei capitoli della triste vicenda nella quale le autorità vaticane hanno offerto, sin dall’inizio, la più ampia collaborazione».

Insomma, si aggiunge un altro tassello alla misteriosa sparizione di Emanuela Orlandi: questo non vuol dire che la vicenda finisca qui, anzi. La famiglia potrebbe «procedere, privatamente, a eventuali ulteriori accertamenti su alcuni frammenti già repertati e custoditi, in contenitori sigillati, presso la Gendarmeria» oltre a poter proseguire con la battaglia con la giustizia italiana per ottenere, una volta per tutte, verità e giustizia su un caso ancora irrisolto.

Foto in copertina di Open

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