A quanti aiuti hanno diritto i bar? La risposta del ministro Gualtieri a un esercente. «Quando li vedrò tutti, le offrirò il caffè»

Il siparietto tra i due ha avuto luogo durante una pausa caffè vicino alla sede del Ministero dell’economia e delle finanze a Roma

I bar sono tra le attività che non hanno ancora potuto riaprire a pieno regime durante la Fase 2 a causa delle misure restrittive introdotte dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Non è ancora possibile entrare e sedersi in un bar per mangiare un tramezzino o bere un caffè: una rinuncia per tutti i cittadini abituati a questo tipo di socialità, ma che pesa ovviamente anche per gli esercenti che registrano un inevitabile calo negli introiti.


Come per altre categorie colpite dal lockdown, il governo ha predisposto degli aiuti per venire incontro agli esercenti dei bar, dal Cura Italia al Decreto rilancio il cui via libera è atteso per le prossime ore. Ma quanti sono esattamente? Una prima risposta la fornisce il ministro Roberto Gualtieri che, scendendo per una pausa caffè in attesa dell’inizio del Consiglio dei ministri, rinviato ieri per la terza volta, ha provato a fare il calcolo insieme al proprietario di un bar nei pressi del ministero dell’Economia a Roma.


Ed ecco cosa emerge dal calcolo che il ministro ha effettuato con l’esercente: una volta presi in considerazione i bonus autonomi, ristori per affitti e bollette e la cancellazione dell’Irap di giugno, il titolare del bar in questione dovrebbe aver diritto complessivamente a un beneficio di circa 7.800 euro. Non tutti gli aiuti sono ancora disponibili. «Finora ho visto solo i primi 600 euro del bonus», avrebbe risposto il barista al ministro secondo il siparietto raccontato dall’agenzia Adnkronos. «Quando vedrò il resto, il caffè glielo offro».

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