Coronavirus, calcio e ripartenze: il vertice per sciogliere i nodi calendario e diritti tv

Giovedì il vertice tra Spadafora, Figc e Lega Serie A per
decidere se e quando potrà riprendere il campionato:
13 e 20 giugno le ipotesi. Resta sul tavolo anche la questione
dei diritti tv

Tra una manciata di ore potrebbero arrivare le risposte che migliaia di tifosi e sportivi stanno aspettando: se e quando potrà riprendere il campionato di calcio. Il vertice di giovedì tra il ministro dello Sport Spadafora, la Figc e la lega Serie A potrebbe sciogliere i nodi che restano sul tavolo, come le ipotesi di ripartenza il 13 o il 20 giugno o la questione dei diritti tv. L’incontro è dunque decisivo perché a partire dalla fine di questa settimana che il calcio potrebbe entrare nella sua fase 3. Prima però c’è da discutere delle ipotesi di calendario valutate per le restanti gare di Serie A e di Coppa Italia, interrotte quasi tre mesi fa per l’emergenza Coronavirus. Ogni valutazione è rinviata a venerdì: dopo il Consiglio, alle 11.30 si riunirà l’Assemblea, convocata anche per affrontare la questione dei diritti tv.


Diritti tv

Una prima mossa è già stata decisa. Nelle prossime ore la Lega Serie A depositerà un decreto ingiuntivo contro Sky, che non avrebbe pagato l’ultima rata dei diritti televisivi e avrebbe chiesto uno sconto del 15-18% anche in caso di prosecuzione del campionato. Si prova invece a cercare un’intesa con DAZN e Img, gli altri licenziatari, le cui proposte saranno analizzate nelle prossime ore.


Ipotesi calendario

Lasciata alle spalle la fase 2, la ripresa del calcio potrebbe partire il 13 o il 20 giugno. Ma fra le varie squadre ci sono richieste diverse rispetto a quali partite sarebbe meglio si giocassero prima. Alcuni club spingono per la ripartenza dai recuperi della 25esima giornata (Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma), altri invece preferirebbero la ripartenza con 10 partite della 27esima giornata, per poi recuperare la 25esima subito dopo con un turno infrasettimanale. In questo quadro, la coppa Italia potrebbe trovare spazio in coda a due mesi in cui spesso le squadre dovranno giocare ogni tre giorni.

Ansa | La sede della Figc

L’obiettivo rimane quello di assegnare lo scudetto, definire le qualificazioni alle coppe e le retrocessioni il 2 agosto, per poi dare spazio a Champions ed Europa League. E anche per le coppe si deve valutare una soluzione alternativa. Proseguono le riunioni fra la Uefa, l’Eca e l’European Leagues, durante le quali si continuano ad analizzare anche altri format, fra cui quello della final four. Altro nodo da sciogliere è quello dei contratti, da prolungare per portare a termine la stagione oltre la sua naturale scadenza.

Immagine di copertina: Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport

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