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Anche la Francia ha il suo George Floyd: Adama Traoré, morto 4 anni fa per mano della polizia. La famiglia: «Ora giustizia»

La prima autopsia fatta nel 2016, attribuiva la morte del ragazzo ai problemi di salute preesistenti. Ma secondo una nuova perizia la vera causa era la "placcatura ventrale" effettuata dai gendarmi, una tecnica pericolosa ma autorizzata in Francia

Era il luglio del 2016 e un giovane di 24 anni di nome Adama Traoré, moriva sul pavimento della caserma di Val-d’Oise, dipartimento della regione dell’Île-de-France, a nord di Parigi in Francia, dopo essere stato bloccato dai gendarmi. Come nel caso di George Floyd – il 46enne nero ucciso dopo un fermo violento da parte della polizia americana, la cui morte ha scatenato un’onda di proteste – anche la morte di Traoré aveva sollevato l’accusa di omicidio a carico della polizia. Accusa che oggi viene avvalorata da una nuova perizia medica, chiesta dalla famiglia del ragazzo, che attribuisce la sua morte ad asfissia.

I rapporti dei periti medici che negli anni hanno tentato di fare luce sul suo caso hanno regolarmente portato a conclusioni divergenti. Se tutti concludevano infatti che il ragazzo fosse morto per asfissia, in un primo momento la morte di Traoré era stata attribuita ai suoi problemi di salute preesistenti anziché al blocco effettuato dai gendarmi, la “placcatura ventrale”, una tecnica pericolosa ma autorizzata in Francia.

Le proteste: «Anche Adama non riusciva a respirare»

Negli ultimi anni la lotta della famiglia Traoré e della loro portavoce carismatica, Assa Traoré, sorella maggiore del defunto, è diventata uno dei simboli della lotta contro la violenza della polizia in Francia, soprattutto ai danni delle minoranze. Ad ogni svolta giudiziaria, la morte del fratello ha suscitato rabbia e indignazione, soprattutto nelle banlieue.

Lo stesso è avvenuto anche oggi, anche sull’onda di quanto sta accadendo negli Stati Uniti. In un video pubblicato su Twitter, la sorella del ragazzo invita i manifestanti ad unirsi a lei in un momento in cui «la Francia è oltraggiata dalla morte di George Floyd». E afferma: «Hanno pronunciato le stesse parole, prima di morire: “Non riesco a respirare, non riesco a respirare”».

Foto di copertina: Twitter

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