Proteste in Usa, Obama si schiera con i manifestanti. L’appello ai giovani: «Abbiate il coraggio di essere scomodi, cambiamo questo Paese» – Video

«Non ho mai visto una crisi così grave in vita mia. Dobbiamo usarla per provocare un risveglio di tutta la nazione», ha detto l’ex presidente Usa

Dal salotto di casa sua a Washington, in diretta su Zoom, il primo presidente afroamericano della storia, Barack Obama, è intervenuto sui fatti relativi alla morte di George Floyd. Il filmato è andato in onda su tutti i canali Cnn, su YouTube e su altre emittenti. «Non ho mai visto una crisi così grave in vita mia. Dobbiamo usarla per provocare un risveglio di tutta la nazione». Un discorso atteso da molti, in questi giorni di proteste infiammate in giro per gli Stati Uniti – oggi, 4 giugno, è il nono giorno.


«Tutti insieme dobbiamo lottare per garantire che avremo un presidente, un Congresso, un Dipartimento di Giustizia, una magistratura federale che riconoscono il ruolo distruttivo del razzismo nella nostra società, e vogliano agire per cambiarlo», dice Obama, dando chiare indicazioni su come il Paese dovrà comportarsi per cambiare. L’iniziativa è stata promossa da My Brother’s Keeper (il custode di mio fratello, ndr), istituita dall’ex presidente nel 2014 dopo l’uccisione del teenager afroamericano Trayvon Martin, in Florida.


L’ex presidente Usa difende e rivendica le manifestazioni in piazza, facendo riferimento alla storia passata dell’America: «Ricordiamoci che questa nazione fu fondata dalle proteste, da quella che chiamammo Rivoluzione americana. Ogni progresso della nostra storia, ogni rafforzamento delle libertà, ogni espressione dei nostri ideali più profondi sono stati conquistati attraverso sforzi che hanno disturbato lo status quo. Dobbiamo essere grati a quelli che sono là fuori in modo pacifico e disciplinato, perché vogliono fare la differenza».

L’intervento si è tenuto a poche ore da quando la procura di Minneapolis ha aggravato l’incriminazione del poliziotto imputato per la morte di Floyd: il capo di accusa è diventato omicidio volontario. Obama passa poi ai giovani, grande speranza degli Stati Uniti. L’invito è a partecipare alla vita pubblica, a interessarsi alle vicende di attualità: «Dobbiamo far sì che l’America stavolta cambi davvero. Voi giovani, abbiate il coraggio di essere scomodi per tutti noi. Impegnatevi, partecipate, andate a votare per costringere l’intera società a voltare pagina».

Nel vedere quello che sta accadendo da più di una settimana, si dice incoraggiato dai tanti giovani che ha visto scendere in piazza, vede in loro «una nuova mentalità». Obama parla «ai milioni di americani che sono scesi in strada e hanno fatto sentire la loro voce, un’ondata di proteste che nascono da una legittima frustrazione». Per dare una svolta, sarà fondamentale il ruolo dell’attivismo: per troppo tempo l’America «non è riuscita a riformare i metodi della polizia e della giustizia penale».

Ai manifestanti pacifici, «la stragrande maggioranza», Obama offre il suo sostegno, li definisce «coraggiosi, responsabili, capaci di ispirarci» e condanna coloro che cercano lo scontro, i predatori che hanno saccheggiato negozi da Los Angeles a New York: «Quelle minoranze mettono in pericolo vite umane, aggravano la distruzione dei quartieri più poveri». Nessuna scusa «per i violenti».

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