Nel mirino del Csm venti magistrati, tutti nelle chat di Palamara: a rischio trasferimento per «incompatibilità»

Negli scambi di messaggi con l’ex pm di Roma, appena espulso dall’Anm, sono coinvolte almeno venti toghe. Tra loro anche membri del Csm, che potrebbero essere rimossi dal Plenum

Un’ondata di almeno venti procedimenti disciplinari per altrettante toghe potrebbe presto abbattersi sulla magistratura. Come riporta il Corriere della Sera, la prima commissione del Csm sta lavorando a comporre i fascicoli sui magistrati coinvolti nelle chat dell’ex pm di Roma Luca Palamara, già protagonista dello scandalo sulle nomine nelle procure che ha terremotato la magistratura sul quale indaga la procura di Perugia.


La commissione sta esaminando le posizioni dei venti magistrati per valutarne l’eventuale «incompatibilità ambientale» e procedere quindi a possibili trasferimenti d’ufficio, nel caso in cui dalle chat dovessero risultare situazioni che vanno oltre le soglie dell’imbarazzo e che quindi renderebbero incompatibile la permanenza con lo stesso incarico.


Il nuovo corso del Csm

In attesa degli sviluppi dell’inchiesta di Perugia, il Csm post-Palamara ha provato a darsi nuove linee guida per le nuove nomine nelle procure. Rinnovato per quasi un quarto proprio dopo il terremoto scatenato dallo scandalo per le intercettazioni di Palamara, il Plenum ha preso diverse decisioni spesso largamente condivise al proprio interno, altre volte frutto di votazioni con sostegni trasversali.

Come per esempio la nomina del pg Salvi a capo delle azioni disciplinari, decisione presa lo scorso 14 novembre. Poi c’è stata quella di Michele Prestipino a capo della procura di Roma. E l’ultima lo scorso mercoledì, quando è stato scelto l’inattaccabile Raffaele Cantone per la procura di Perugia, proprio quella che sta indagando sul caso Palamara.

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