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Dl Rilancio, Gualtieri: «Cig in deroga e misure sulla liquidità ora a pieno regime». Ma scoppia la bagarre, seduta sospesa

24 Giugno 2020 - 20:16 Marco Assab
«Gli interventi fin qui posti in essere hanno avuto un impatto di 75 miliardi, in termini di indebitamento netto, e 180 miliardi in termini di saldo netto da finanziare», ha detto il ministro. «Uno sforzo di bilancio secondo solo alla Germania»

«Il decreto Rilancio si sta mettendo a terra nei tempi previsti. Questo non significa che non ci siano state criticità di implementazione. In particolare l’erogazione, come è ben noto, della cassa integrazione in deroga e l’avvio di una parte delle misure sulla liquidità, che ora fortunatamente stanno marciando a pieno regime, anche se è bene continuare a esercitare vigilanza, affinché tutti gli istituti bancari si adeguino alle pratiche di quelli che erogano con rapidità ed efficienza».

Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione alla Camera davanti alla Commissione Bilancio, dove ha fatto il punto sul Decreto rilancio, sulle misure a sostegno dell’economia intraprese e su quelle che verranno. «Nel Def di aprile il governo ha previsto una caduta del Pil dell’8% nel 2020 e una ripresa del 4,7% per il 2021», ha detto.

Tuttavia «le nostre valutazioni non sono altrettanto pessimistiche di quelle ad esempio, di oggi, del Fmi, peraltro per tutti i Paesi europei». «Riteniamo – ha osservato Gualtieri – errato esagerare in chiave pessimistica perché la riapertura dell’economia sta già producendo effetti tangibili».

Le affermazioni del ministro hanno provocato la reazione di alcuni deputati di opposizione presenti in Commissione, che lo hanno contestato e interrotto ripetutamente, costringendo il presidente Luigi Borghi a interrompere e riprendere più volte la seduta.

Nel corso dell’audizione Gualtieri ha specificato che «il governo presenterà al Parlamento a breve il Pnr (Piano nazionale di riforma), che avremmo dovuto presentare insieme al Def, ma abbiamo deciso, anche in base alle deroghe europee, di rinviarlo per poterlo tarare a una analisi più approfondita dell’impatto economico del Coronavirus. Il confronto con il Parlamento e con tutte le forze di maggioranza e di opposizione è da noi auspicato».

Relativamente alle finanze Gualtieri ha sottolineato che «gli interventi fin qui posti in essere hanno avuto un impatto di 75 miliardi, in termini di indebitamento netto, e 180 miliardi in termini di saldo netto da finanziare. Sono risorse molto ingenti, che collocano il nostro Paese tra quelli in Europa che hanno sostenuto lo sforzo di bilancio maggiore, secondo solo alla Germania».

«Vicino alle criticità ci sono stati anche casi di particolare efficacia e velocità – ha detto il ministro – come le moratorie su prestiti e mutui che l’Italia ha introdotto per prima in Europa, o l’erogazione della seconda tranche dei 600 euro. È bene evitare ogni tipo di trionfalismo, che sarebbe del tutto fuori luogo di fronte ai problemi del Paese, ma è bene anche evitare rappresentazioni inesatte e pretestuose».

Nel prossimo decreto, ha annunciato Gualtieri, il governo intende «intervenire per diluire maggiormente la proroga – da settembre a dicembre – già varata sugli adempimenti fiscali delle imprese di alcune filiere». Il ministro ha spiegato come l’obiettivo che si pone l’esecutivo sia «alleggerire sostanzialmente il carico fiscale sulle imprese che hanno subito maggiormente l’impatto del Coronavirus». Gualtieri ha anche annunciato che il governo chiederà l’autorizzazione a un nuovo scostamento di bilancio prima di metà luglio.

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