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La Nasa intitola il suo quartier generale a Mary Jackson: la prima donna ingegnere afroamericana

Morta nel 2005, la sua vita è stata raccontata nel film «Il diritto di Contare»

La sua storia, insieme a quella di altre scienziate, è stata svelata dal libro Il diritto di Contare di Lee Shetterly e dall’omonimo film del 2016. Ora la Nasa ha deciso di intitolare a Mary W. Jackson il suo quartier generale di Washington. Jackson, la prima donna ingegnere afroamericana, era stata assunta dalla Nasa nel 1951 e aveva lavorato nell’unità di calcolo della West Area riservata al personale afroamericano durante gli anni della segregazione razziale.

«Mary W. Jackson faceva parte di un gruppo di donne molto importanti che aiutarono la Nasa a portare nello spazio gli astronauti americani. Mary non ha mai accettato lo status quo, ha contribuito a rompere le barriere e ad aprire opportunità per gli afroamericani e le donne nel campo dell’ingegneria e della tecnologia», ha affermato l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine.

Nel 2019, la parte di E Street SW di fronte al quartier generale della Nasa fu ribattezzata Hidden Figures Way, in onore delle donne afroamericane che contribuirono al progresso della ricerca spaziale. Dopo due anni nella squadra di calcolo, Jackson ricevette un’offerta per lavorare nella galleria del vento supersonica.

Fu il suo supervisore a suggerirle di entrare nel programma di formazione che le avrebbe permesso di ottenere la promozione da matematica a ingegnere. Poiché le lezioni si tenevano all’Hampton High School, scuola che allora non poteva essere frequentata dai neri, Jackson dovette vincere una causa in tribunale per unirsi ai suoi compagni di classe bianchi.

Nel 1958, divenne il primo ingegnere femminile nero della Nasa. Per quasi due decenni è stata autrice o co-autrice di numerosi rapporti di ricerca, principalmente incentrati sul comportamento dello strato limite di aria attorno agli aeroplani. Nel 1979 è entrata a far parte del Programma federale femminile di Langley, dove lavorò per favorire l’assunzione e la promozione della prossima generazione di matematiche, ingegnere e scienziate di sesso femminile. Morì nel 2005.

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