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Conte alla Camera: «Il Mes non c’entra con le tasse, all’Ue chiediamo debito comune». E difende il Dl semplificazioni

Per il premier si tratta «della madre di tutte le riforme». Tra i temi all'ordine del giorno nel question time anche Ilva, ma soprattutto Mes e Recovery fund

Dopo il vertice a Palazzo Chigi con le forze di maggioranza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, risponde alla Camera al question time su vari temi. Primo tema all’ordine del giorno, sollevato da Italia Viva, l’interrogazione sulle iniziative volte al rilancio economico e al potenziamento infrastrutturale del Paese. Insomma, sul Dl semplificazioni.

«La pandemia da Coronavirus – afferma il premier – ha determinato una recessione senza precedenti. Il Dl semplificazioni è fra gli strumenti adottati per riportare il Paese su un percorso di crescita. Vogliamo intervenire sulle varie fasi che interessano la realizzazione delle opere pubbliche. È per questo che ho definito il Decreto Semplificazioni la madre di tutte le riforme per modernizzare l’Italia, tornare a far correre il Paese».

Rispondendo alla domanda del deputato della Lega Riccardo Molinari sul taglio dell’Iva, il premier chiarisce che «il governo sta lavorando a un ampia riforma della tassazione finalizzata a disegnare un fisco equo, semplice e trasparenza. Non si può attuare nel giro di pochi giorni». Il presidente del Consiglio ha sottolineato come inoltre «non vi è alcuna connessione tra le linee di credito del Mes, relativo alle spese sanitarie, e le scelte generali di politica di bilancio relative alla spesa pubblica e la tassazione».

Sui 750 miliardi del Recovery Fund Conte ribadisce che a «settembre l’Italia presenterà un recovery plan per un utilizzo senza sprechi di queste risorse. E questa decisione sarà condivisa doverosamente con il parlamento». Da parte italiana «resta l’obiettivo di un’intesa rapida che mantenga l’ambizione di partenza. Un finanziamento straordinario a lungo termine tramite un debito comune europeo».

Sul fronte scuola e l’assunzione di personale Conte assicura che a settembre si dovrebbe arrivare «a un incremento di 50mila unità tra docenti e personale Ata».

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