Per la Cassazione doveva tornare in carcere per scontare in via definitiva 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Ma Graziano Mesina, l’ex primula rossa del banditismo sardo, è irreperibile. Quando i carabinieri si sono presentati alla sua abitazione ad Orgosolo (Nuoro) per condurlo in prigione, “Grazianeddu“, 78 anni di cui 40 trascorsi in carcere, non c’era, probabilmente in fuga. Non ha un telefono e non è rintracciabile. Ieri la Cassazione aveva respinto il ricorso dei suoi legali, rendendo definitiva la condanna in Appello a 30 anni. L’uomo era stato graziato nel 2004 dall’allora presidente Ciampi, per poi tornare in carcere ed essere nuovamente scarcerato per scadenza dei termini a giugno 2019. Sarebbe stato a capo, secondo la Dda di Cagliari, di due gruppi criminali in Sardegna che operavano per coprire l’approvvigionamento di droga nell’isola.
Leggi anche:
- Non solo Coronavirus. La piaga della cirrosi epatica nel mondo sommerso delle carceri italiane
- Mafia Capitale, liberi anche Salvatore Buzzi e Luca Gramazio
- Mafia Capitale, botta e risposta in Aula tra Carminati e il suo ex difensore. L’ex Nar: «Se era per te marcivo in galera»
- Mafia capitale, scadono i termini: Carminati lascia il carcere di Oristano