Recovery fund, l’ultima proposta sul tavolo: 312 miliardi di sovvenzioni e 360 di prestiti – Il documento

Il 70% degli aiuti dovrà essere impiegato nel 2021 e 2022. Scende a 390 miliardi l’ammontare dei sussidi

Il vertice Ue per trovare un punto d’incontro sull’allocazione dei fondi post pandemia sembra essere arrivato a un accordo. Come riporta il portavoce di del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, verso le 21.30 è cominciata la plenaria dei leader europeai riuniti a Bruxelles. Secondo l’ultima bozza del piano l’ammontare complessivo per Recovery Fund rimarrà invariato a 750 miliardi.


La parte principale del piano ora vale 672 miliardi, di cui 312,5 di sovvenzioni e 360 di prestiti. I sussidi scendono a 390 miliardi. Queste risorse vengono allocate direttamente agli Stati membri in due tranche temporali: il 70% degli aiuti dovrà essere impiegato nel 2021 e 2022. Il restante 30% invece nel 2023. Due anche i criteri per la ripartizione: per il primo periodo ci si baserà sul livello di disoccupazione nel 2015-2019, per il 2023 invece il riferimento sarà la perdita di Pil reale nel 2020-2021.


Complessivamente i 750 miliardi saranno così ripartiti:

  • Horizon Europe. La dotazione aggiuntiva per sostenere la ricerca in Europa è fissata a 5 miliardi di sussidi (nella precedente proposta era di 11,5 mld).
  • InvestEU (ex piano Juncker). Il fondo per mobilitare nuovi volumi di investimento viene rimpolpato con 2,1 miliardi di sussidi. In precedenza era previsto uno stanziamento aggiuntivo di 11,5 miliardi (-9,4).
  • Fondo agricolo per lo sviluppo rurale. Scendono a 7,5 miliardi (da 10) i sussidi aggiuntivi per azioni in linea con il Green deal.
  • Just Transition Fund. Scende da 30 miliardi a 10 anche lo stanziamento supplementare di sussidi per sostenere i territori più in difficoltà sulla transizione ecologica. * RescuEu. Passano da 2 miliardi a 1,9 i sussidi per rafforzare la protezione civile Ue.
  • Azione esterna. Scende da 10 miliardi di sussidi a 3,5.
  • Eu4Health. Azzerato il nuovo programma europeo per la sanità.
  • Solvency Support Instrument. Già azzerato nella precedente proposta di Michel, resta senza dotazioni aggiuntive.

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