Fiuminarso, il sogno dei giovani creativi che vogliono fermare lo spopolamento del Sud Italia

Una community di ragazzi si è riunita attorno alle rovine del Castello dell’Arso, in provincia di Cosenza: dalla rigenerazione di un luogo dimenticato sta partendo un laboratorio reale e virtuale per rendere il Sud un posto attrattivo non solo per pensionati

Da un’esigenza, o forse dalla nostalgia, è nata l’idea di cambiare l’inerzia, ovvero restare piuttosto che andare. Andare via e tornare, forse, ma per breve tempo: è la condanna di migliaia di giovani del Meridione di Italia che lasciano il Sud in cerca di opportunità. È un sentiero segnato ormai da decenni di migrazioni verso il Nord. Così appianato che, probabilmente, è diventato più difficile inventarsi un’occasione per non abbandonare la propria terra, che fare i bagagli e chiudere la porta delle camerette in cui resteranno appese solo le fotografie dell’adolescenza.


Settembre 2019: Benedetta, pugliese trapiantata a Milano, e Giulia, di origini calabresi, si ritrovano, come alla fine di ogni estate, all’ombra del Duomo e della sua madonnina. «Ogni settembre lasciamo qualcosa o qualcuno, più per prassi che per ragione», ripete Benedetta. E Giulia è d’accordo con lei. Il voltare le spalle al Sud inizia a essere un gesto automatico, uno slancio senza spinta: «Voglio dare vita al castello di mio nonno, sono stanca di stare qui: vorrei invitare artisti, artigiani, cineasti, vorrei far rivivere quel posto».


Il castello

La scintilla di Fiuminarso, «community di giovani creativi e sognatori che vuole seminare rigenerazione nel Sud, nelle arse terre di origine», è scaturita da questo scambio di battute. Uno scambio di nostalgie. Il castello a cui fa riferimento Giulia è il Castello dell’Arso, a Mandatoriccio, in provincia di Cosenza: costruzione medievale i cui lavori iniziarono nell’anno 1.000 per volere di Roberto d’Altavilla e che oggi appartiene alla famiglia di Giulia. A luglio 2020, dopo il lockdown e con la rinnovata convinzione che trasferirsi nelle grandi città del Nord non è la soluzione giusta alla mancanza di opportunità del Meridione, il comitato Fiuminarso si costituisce.

«Siamo un gruppo di ragazzi under 35 con la voglia di tornare al Sud, nelle nostre terre d’origine, per svelare e offrire una nuova opportunità ai giovani e ai luoghi abbandonati, spesso cancellati dallo strapotere dei centri urbani», dicono i sei fondatori Benedetta De Falco, Giulia Mascaro, Daniela Avanzato, Vanessa Romano, e Lorenzo Emilio De Micco. Questi ragazzi sono riusciti ad aggregare intorno al loro comitato volontari e istituzioni: attraverso donazioni in denaro o con la propria manodopera, la sinergia di persone ed enti sta permettendo la ristrutturazione del castello.

Dalla Calabria al resto dell’Italia

È un punto di partenza, ma questa volta non per emigrare nuovamente verso il Nord: se il laboratorio a Mandatoriccio funzionerà, l’iniziativa sarà replicata in altri luoghi abbandonati per restituirli alla comunità. «Fiuminarso parte dalla riattivazione di un pezzo della Costa Jonica Calabrese, dalla rigenerazione del Castello dell’Arso per propagarsi in un futuro prossimo in altri territori e in altri edifici storici che necessitano di essere valorizzati e vissuti».

Dal 5 al 9 agosto, il castello dell’Arso ospiterà di artisti e professionisti della creatività provenienti da tutta Italia: ci saranno workshop, laboratori di teatro, cinema e mostre, oltre a ospitare, nelle stanze della dimora storica, una comunità di persone che condividono l’obiettivo di Fiuminarso. «Immaginiamo le macine ancora intatte presenti nel castello che tornino a produrre comunità, sodalità, strumenti capaci di estrapolare il potenziale economico e culturale ancora inespresso – conclude Benedetta -. Un luogo dove le foci di un fiume ormai arso tornano a fluire con le idee di giovani come noi che non hanno più voglia di credere e assecondare la storica dicotomia tra Nord e Sud, tra centro e sobborghi, ma superarla con le proprie forze».

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