Aborto con la pillola Ru486, senza ricovero e possibile fino alla nona settimana: ecco cosa cambia in Italia

A breve il ministro della Salute Roberto Speranza aggiornerà le linee guida sull’aborto, dopo il parere del Consiglio superiore di sanità

L’Italia fa un passo in avanti e dice sì all’aborto con la pillola anche senza ricovero obbligatorio. A essere d’accordo è prima di tutto il ministro della Salute Roberto Speranza, supportato dal parere del Consiglio superiore di sanità, organo di consulenza tecnico-scientifico a cui si era rivolto dopo che la governatrice umbra Donatella Tesei (Lega) aveva vietato l’uso della Ru486 senza ricovero. L’aborto farmacologico, adesso, viene definito «sicuro e va fatto in day hospital»: le donne possono «tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale».


«Queste nuove linee guida sono un passo avanti importante e rispettano pienamente il senso della legge 194 che è e resta una norma di civiltà del nostro Paese», dice il ministro che adesso dovrà decidere quando pubblicare le nuove linee guida.


70% di ginecologi obiettori, pillola abortiva usata pochissimo

Due i dati che scoraggiano. In Italia il 70% dei ginecologici è obiettore con un picco del 96% in regioni come il Molise, senza considerare poi che la pillola viene usata solo nel 20% dei casi contro il 90% di altri Stati europei.

La buona notizia, invece, è che queste nuove direttive andranno a cancellare le vecchie linee guida, approvate dieci anni fa, all’indomani dall’approvazione della Ru486, in cui si consigliavano tre giorni di ricovero dopo la somministrazione del farmaco. Linee guida che, a dire il vero, lasciavano ampi spazi di libertà alle Regioni. Toscana e Lazio, ad esempio, hanno abolito questa pratica sposando la linea europea; altre, invece, come l’Umbria hanno imposto il ricovero obbligatorio.

Cosa cambia

Il parere che sta alla base delle nuove linee guida aggiunge che l’aborto farmacologico potrà essere praticato fino a 63 giorni di gestazione (ovvero fino alla nona settimana), superando di fatto il limite delle sette settimane. Il farmaco potrà essere somministrato in consultorio o in ambulatorio e la donna, dopo mezz’ora, potrà andare a casa. Una pillola abortiva che, per lo Stato, significa anche risparmio: meno aborti chirurgici, quindi meno ricoveri, anestesie e sale operatorie.

Come abortire con la pillola

Le donne che intendono abortire non dovranno fare altro che recarsi in ambulatorio o in consultorio dove verrà spiegato loro come funziona, nel dettaglio, il farmaco. L’ambulatorio potrà somministrare la pillola in spazi idonei e con personale qualificato, altrimenti dovrà accordarsi con l’ospedale. Non potranno essere sottoposte al trattamento le donne molto ansiose, con una bassa soglia del dolore o che vivono in precarie condizioni igieniche. In questi casi resta consigliato l’aborto chirurgico con sedazione e rigorosamente in ospedale. Dopo due settimane dall’assunzione del farmaco, la donna dovrà sottoporsi a una visita di controllo.

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