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Bassetti controcorrente, segnali da una ricerca Usa: «Il virus sembra mordere meno. Il 90% dei positivi è asintomatico»

L'infettivologo del San Matteo di Genova tiene il punto sull'indebolimento del virus rispetto all'inizio della pandemia. Una posizione esattamente contraria a quanto sostenuto dal virologo della Bicocca di Milano, Francesco Broccolo

Ci sono sempre più segnali che il Coronavirus sia meno aggressivo rispetto all’inizio della pandemia. Ne è ancora più convinto l’infettivologo genovese Matteo Bassetti, che in un’intervista al Corriere della Sera cita un studio americano da cui arriverebbero segnali incoraggianti. La ricerca è pubblicata in preprint, cioè non è ancora stata validata da ricercatori indipendenti per poi poter comparire sulle riviste scientifiche. Per Bassetti rappresenta comunque un segnale: «Non a caso il titolo è Evolving virulence. Il virus sta “mordendo meno”? – si chiede l’infettivologo – Sembrerebbe di sì».

Una posizione nettamente contraria rispetto a quanto sostenuto dal virologo Francesco Broccolo, che solo ieri 19 agosto ha confermato a Open quanto la situazione nell’ultima settimana appaia più preoccupante. Il medico dell’Università Bicocca di Milano sostiene che negli ultimi sette giorni è stata riscontrata una carica virale molto alta, paragonabile a quella di marzo.

Bassetti invece sostiene che esistano anche riscontri clinici sull’indebolimento del virus: «Nei mesi di marzo, aprile, maggio al Sn Martino di Genova avevamo una mortalità dell’11% nei pazienti ricoverati. Ora è zero». A sostegno della sua posizione ci sarebbero anche i dati sugli ultimi casi in Italia: «Almeno il 90% di questi pazienti, positivi al tampone, sono asintomatici. Il che significa che non sono malati. Ma devono essere comunque messi in quarantena».

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