Coronavirus, verso l’obbligo di tamponi alla frontiera tra Italia e Francia. Il sindaco di Ventimiglia: «Un danno enorme»

I test verrebbero eseguiti in entrata e in uscita, secondo un accordo di reciprocità con Parigi. Ma il sindaco della città di confine: «Bloccare il lavoro e gli scambi commerciali è impensabile»

Si va verso l’obbligo di tamponi per il Coronavirus alla frontiera tra Italia e Francia. A preoccupare la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che insieme al ministro Roberto Speranza sta lavorando all’intesa, è il via vai quotidiano tra i due Paesi: ogni giorno circa 4mila frontalieri si recano dall’Italia in Francia (o nel Principato di Monaco) per raggiungere il posto di lavoro; percorso inverso per tutti quei cittadini che dalla Francia entrano in Italia a Ventimiglia.


Quello dei controlli alla frontiera è uno schema già predisposto per Spagna, Croazia, Grecia e Malta, e che, considerata l’allarmante impennata di contagi in Francia, potrebbe presto allargarsi anche al vicino transalpino. A differenza degli altri casi, l’accordo con Parigi prevederebbe la reciprocità dell’obbligo: i test saranno effettuati alla frontiera sia in entrata che in uscita dai due Paesi.


«Precauzioni più rischiose del virus»

«C’è già un’interlocuzione avviata con il ministro della Salute Roberto Speranza con il governo francese», ha spiegato Zampa. Iniziativa che però non ha incontrato il favore del sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino. Le dichiarazioni del primo cittadino non lasciano spazio a molte interpretazioni: «Bloccare il lavoro e gli scambi commerciali è impensabile», ha detto.

Scullino invita al mantenimento delle frontiere aperte, mettendo in guardia dal rischio – a suo dire – «che la precauzione si trasformi in un danno maggiore del rischio Covid-19». La proposta del sindaco? «Se dai primi risultati di uno screening sperimentale dovessero emergere evidenze di diffusione del virus, allora si potrà intervenire in modo più incisivo, bloccare tutto senza prima aver calcolato quali sono i rischi di diffusione potrebbe risultare da irresponsabili».

Foto in copertina: Ansa

Leggi anche: