Recovery Fund, Gualtieri: «Investire in digitalizzazione e innovazione». E sul Pil? «La caduta non sarà a due cifre»

Il governo, ha spiegato il ministro, non attenderà la scadenza di aprile ma presenterà «ufficialmente» i progetti per il Recovery Fund già a gennaio

«Abbiamo una chiara determinazione a utilizzare al meglio le risorse» del Recovery Fund europee e «utilizzarle al meglio significa per noi non disperderle in mille rivoli e concentrarle». Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervenuto oggi al forum Ambrosetti di Cernobbio. Gualtieri ha affrontato diversi temi, primo tra tutti appunto il Recovery Fund e i progetti a esso connessi, indispensabili per l’erogazione delle risorse europee. Il governo, ha spiegato il ministro, non attenderà la scadenza di aprile ma presenterà «ufficialmente» i progetti per il Recovery Fund già a gennaio «nel primo giorno in cui saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale».


Obiettivo: «investimenti organici»

Gualtieri ha spiegato che si sta puntando su «investimenti che dovranno avere un’organicità per evitare che siano fra loro scollegati». Diverse le aree di intervento citate dal ministro fra cui la «digitalizzazione, l’innovazione, le infrastrutture, la formazione, la salute, la ricerca e la decarbonizzazione». «Il Recovery Plan – ha proseguito – ci dà le condizioni, uno spazio anche fiscale per far entrare a regime, una riforma che speriamo anch’essa sia ambiziosa e dia semplicità al sistema tributario e una riduzione del carico anche fiscale, soprattutto per i redditi medi e medio bassi».


«Il Recovery Plan – ha spiegato ancora Gualtieri – sarà incentrato sugli investimenti che hanno un forte impatto sul Pil, sulla crescita economica, come vedrete nelle stime a breve. Quindi questa massa di investimenti aggiuntivi ci darà anche lo spazio per far entrare gradualmente a regime una riforma fiscale che strutturalmente si finanzierà con il contrasto all’evasione fiscale e con la riforma del sistema delle detrazioni della tassazione ambientale».

«L’ambizione è alta – ha affermato il ministro dell’Economia – l’impegno è quello di non tornare a quell’Italia di prima della crisi che non era forte, equa e sicura, ma l’impegno è di uscire dall’emergenza e ritrovarci in un Paese migliore», ha proseguito Gualtieri, per il quale «serve uno sforzo corale e in queste settimane ci sarà un intenso confronto con le forze vive del Paese».

Spazio poi anche a una previsione sull’andamento del Prodotto interno lordo: «Il rimbalzo del Pil nel terzo trimestre» sarà «maggiore del previsto». E a supporto di questa previsione il ministro sottolinea come si tratti di una stima sulla «base di un ampio set di indicatori». Quindi «la caduta media annuale del pil italiano» non «sarà a due cifre» grazie anche al forte rimbalzo del terzo trimestre. Per quanto riguarda la stima esatta, questa sarà «pubblicata a fine settembre con la Nadef» (Nota di aggiornamento al Def, ndr.) e bisognerà tenere conto delle incertezze del quarto trimestre dovute all’evoluzione della pandemia.

Un ultimo passaggio poi il ministro dell’Economia lo ha dedicato al Mes, tema ancora divisivo all’interno della maggioranza e che trova sempre spazio nel dibattito pubblico: Sul Mes «la mia posizione è nota da tempo», ha detto Gualtieri, non aggiungendo altro a quanto già ribadito recentemente, ovvero che dal suo punto di vista il Mes è uno strumento utile e il governo deciderà al momento opportuno.

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