De Luca indagato a Napoli per falso e truffa, il fascicolo sui presunti favori ai quattro autisti

La procura di Napoli, secondo Repubblica, indaga sul presidente uscente della Campania sui presunti favori fatti ai suoi quattro autisti storici, ex vigili urbani nella sua Salerno e promossi nel suo staff. Tutto è nato dopo un incidente stradale con uno studentessa

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è indagato dalla procura di Napoli per falso e truffa, come rivela la Repubblica. L’indagine è partita da un incidente stradale a Salerno tre anni fa. De Luca viaggiava nell’auto guidata da uno dei suoi autisti contromano, in un tratto però in cui era consentito farlo alle forze dell’ordine, quando ha investito una ragazza, all’epoca 22enne, a bordo di uno scooter. Dall’incidente la ragazza ne era uscita solo con un grande spavento, ma sul sinistro hanno cominciato a indagare in gran segreto i magistrati napoletani, dopo che anche dai partiti di opposizione sono partite le accuse contro De Luca su una vicenda non del tutto chiara sin dall’inizio.


L’incidente a Salerno

Alla guida dell’auto c’era uno dei quattro storici autisti dell’ex sindaco di Salerno, ex dipendenti comunali trasferiti in Regione con l’elezione di De Luca e assunti nel suo staff. Il giorno del sinistro, il 15 settembre 2017, alla guida dell’auto c’era uno dei quattro, Claudio Postiglione, già vigile urbano a Salerno ma non più in servizio in quel comune. Le opposizioni già all’epoca contestarono che Postiglione non avrebbe potuto quindi godere dell’eccezione riservato alle forze dell’ordine per il transito contromano in quel tratto. Un’eccezione che sarebbe stata creata solo per permettere al governatore di rientrare a casa.


L’indagine della Procura

Secondo l’indagine della pm di Napoli Ida Frongillo, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, i quattro ex vigili e autisti di De Luca erano stati promossi in Regione pur non avendo le competenze necessarie. Oltre a Postiglione, tra i promossi ci sono Gianfranco Baldi, Giuseppe Muro e Giuseppe Polverino, che secondo Repubblica avrebbero goduto di un aumento lordo annuo dello stipendio di 4.600 euro. Nessuno di loro è indagato.

De Luca invece è stato chiamato a rispondere dei presunti favoritismi nei confronti dei quattro fedelissimi. Durante il lockdown degli scorsi mesi, il presidente campano in procura ha risposto a tutte le domande dei magistrati e, stando al suo entourage, contava di vedere archiviata l’indagine ben prima delle elezioni Regionali, che vedono De Luca largamente in vantaggio secondo i sondaggi rispetto allo sfidante Caldoro. La fiducia da parte della difesa di De Luca è data soprattutto da quanto prevedono le legge in materia di rapporti fiduciari tra presidente e collaboratori, che potrebbero escludere ogni violazione.

La replica di De Luca

De Luca ha commentato: «Si apprende della tempestiva scoperta che da tre anni è aperta una indagine sull’organizzazione dell’Ufficio di segreteria del Presidente della Regione Campania. L’indagine – dovuta – è partita da un esposto di un ex assessore regionale (ex Forza Italia, ora leghista) che mentre era assessore si faceva dare incarichi per centinaia di migliaia di euro dall’azienda regionale dei trasporti EAV (indagate, indagate…)».

«L’indagine triennale verte su questo interrogativo: gli autisti che a turno accompagnano il Presidente della Regione, erano solo autisti o facevano anche lavoro di segreteria? – aggiunge – Nel frattempo si comunica che l’organizzazione dell’Ufficio di segreteria della Presidenza attuale, rispetto a quella precedente, ha comportato un risparmio di 84.000 euro l’anno».

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