Coronavirus, scontro tra i governatori. De Luca: «Pronto a chiudere la Campania». Bonaccini e Toti: «Per ora nessun blocco»

I governatori di Campania, Emilia-Romagna e Liguria a confronto (indiretto) sulla possibilità di limitare nuovamente la mobilità tra le Regioni

«Blocco di spostamenti tra le Regioni? In questo momento mi pare di no. Dopodiché si segue sempre l’evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e governo. Insomma in questo momento mi pare di no. Bisogna sempre tenere monitorata la situazione perché quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena». Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal Meeting di Rimini risponde in maniera chiara a chi gli chiede se possa profilarsi, con l’aumento dei contagi da Coronavirus, la possibilità di limitare nuovamente la mobilità tra le Regioni.


Il dibattito è stato innescato dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca: «A fine agosto vedremo se chiedere o no al governo di ripristinare la limitazione della mobilità intraregionale – ha detto nel corso di una diretta Facebook di venerdì 21 agosto-. Lo decideremo tra 15 giorni con grande determinazione, salvo i casi di motivi di lavoro o di salute. Ci regoleremo anche sui contagi nel resto d’Italia».


Parole che non sembrano aver suscitato l’entusiasmo degli altri colleghi, con il presidente della Liguria Giovanni Toti, presente anche lui al Meeting di Rimini, sulla stessa linea di Bonaccini: «Non ritengo vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure. Stiamo attenti, teniamo la mascherina, facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno».

Toti ha poi osservato come «i contagiati aumentino, ma gli ospedalizzati nella mia regione scendono, siamo sotto i 20 ospedalizzati, una sola terapia intensiva. Avevamo quasi 1.500 ricoverati nel mese di aprile, quasi 200 in terapia intensiva». Numeri molto diversi, ma non per questo l’allerta del governatore è bassa: «Stiamo predisponendo 350 posti tra terapia intensiva e subintensiva – ha proseguito – per l’eventuale emergenza d’autunno che speriamo non arrivi».

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