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Hong Kong, polizia nella bufera per l’arresto brutale di una 12enne. L’Ue:«Siamo preoccupati, così si mina la libertà» – Il video

07 Settembre 2020 - 14:32 Redazione
La ragazzina, finita per caso nella folla radunatasi per le proteste di ieri, è stata scaraventata a terra e ammanettata dagli agenti. Le parole di Bruxelles

Ua ragazzina di 12 anni, finita per caso nella folla radunatasi a seguito delle proteste di domenica a Hong Kong, è stata vittima di un arresto violento da parte della polizia. Il video dell’arresto è diventato virale sui social e sui media di Hong Kong. Le immagini mostrano gli agenti impegnati a radunare alcuni manifestanti, compresa la ragazzina che, defilatasi, tenta di scappare. A quel punto, un agente la placca a terra e altri lo aiutano aiutato a immobilizzarla.

L’episodio è avvenuto nella più grande protesta vista a Hong Kong dal 30 giugno, giorno di entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino all’ex colonia britannica che vieta e punisce atti di sedizione, secessione, terrorismo e collusione straniera. La madre della ragazza ha raccontato all’Apple Daily di voler citare in giudizio la polizia, spiegando che sua figlia e suo figlio di 20 anni erano stati multati per la violazione delle norme anti Covid-19 sui raduni, assicurando che la stavano solo acquistando materiale artistico e che la dodicenne, rimasta lievemente ferita, era scappata perché aveva paura.

Contro gli agenti si è schierata anche la deputata pro-democrazia Claudia Mo: «La polizia è diventata inutilmente nervosa e dal grilletto facile», ha detto. In un comunicato, le forze dell’ordine hanno confermato l’arresto della ragazza di 12 anni, spiegando che era scappata «in modo sospetto» e che nei suoi confronti era stata usata «la forza minima necessaria» per eseguire l’arresto: «La polizia era preoccupata per i giovani che partecipavano a raduni di gruppo illegali e la loro presenza alle caotiche scene di protesta ha messo in pericolo la loro sicurezza personale».

L’Ufficio di collegamento del governo centrale a Hong Kong ha accusato i manifestanti di volere «riaccendere la guerra» e di «disprezzare vita e salute delle persone». Ieri sera, la polizia ha eseguito quasi 300 arresti, di cui 270 per adesione a manifestazioni illegali. Finora almeno 25 persone sono state arrestate in base alla legge sulla sicurezza nazionale, di cui una soltanto è stata anche formalmente accusata.

La condanna di Bruxelles

Sulla questione è intervenuta anche l’Unione europea: «Gli arresti di centinaia di persone ieri per aver preso parte a proteste pacifiche a Hong Kong sollevano serie preoccupazioni per la protezione delle libertà fondamentali», si legge in una nota della portavoce per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue Nabila Massrali. «È essenziale che i diritti e le libertà dei residenti di Hong Kong siano pienamente protetti, compresa la libertà di parola e di stampa, nonché la libertà di associazione e di riunione».

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