Coronavirus, in Spagna la seconda ondata colpisce i trentenni, ma si muore meno per Covid-19. Negli Usa superati i 189 mila decessi

I casi di Coronavirus nel mondo secondo la Johns Hopkins University sono saliti a 27,2 milioni di casi, mentre le vittime sono a quota 891 mila. Con 4,1 milioni di contagi l’India si avvicina al primo posto degli Stati Uniti con 6,3 milioni di infezioni

Spagna

EPA/JOSE MARIA CUADRADO JIMENEZ | Il premier spagnolo Pedro Sanchez

La Spagna è il primo paese europeo a superare i 500 mila casi totali di Coronavirus, con il bilancio arrivato a 525 mila. Dopo una relativa tregua estiva, il Paese sta affrontando una seconda ondata durante la quale il virus si sta diffondendo in modo più rapido. A influire secondo gli esperti sono state le diffuse riaperture avvenute in anticipo rispetto al resto di Europa sulla vita notturna e le attività di gruppo. Anche in Spagna come in Italia il rientro a scuola a settembre prevede l’obbligo di mascherine per gli studenti dai 6 anni in su.


La seconda ondata in corso in Spagna però preoccupa meno gli esperti spagnoli rispetto a quella in primavera scorsa, come riporta il New York Times. In particolare per via del tasso di mortalità che tra le due fase si è sostanzialmente dimezzato, passando dal 12% di maggio al 6,6%. Allarma comunque l’abbassamento drastico dell’età media delle persone contagiata: i pazienti positivi hanno ora un’età media di 37 anni, rispetto ai 60 della prima ondata.


Usa

EPA/MICHAEL REYNOLDS | Due operatrici sanitarie in un centro per i test sul Coronavirus nel distretto di Columbia, Washington

Negli Stati Uniti il bilancio della pandemia di Coronavirus alla fine dell’estate segna un dato preoccupante sul fronte dei contagi, con un aumento significativo delle vittime. Come riporta il Washington post, nei tre mesi estivi il numero di morti per Covid-19 è passato da poco meno di 100 mila a 189 mila. Ben più pesante l’andamento delle infezioni, che hanno superato ora i 6,3 milioni.

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