Chi è Didier Raoult, il “pescatore di microbi” venerato come un santone anti-Covid (e temuto da Macron)

Lo scienziato francese si è distinto per le sue scoperte nel campo della microbiologia. Centinaia di pubblicazioni e migliaia di visualizzazioni su YouTube lo hanno trasformato in una star del populismo anti-lockdown

Quando giovedì scorso il primo ministro francese, Jean Castex, annunciava nuove misure restrittive per tentare di arginare l’aumento di casi di Coronavirus in Francia, a Marsiglia davanti ai media si presentava in conferenza stampa una strana alleanza politica. Era composta dalla sindaca ecologista Michèle Rubirola e dal leader dell’opposizione marsigliese, uniti per protestare contro «l’ennesima imposizione di Parigi». Al loro fianco c’era Didier Raoult, microbiologo e medico ribelle, già profeta di cure alternative anti-Covid, diventato in Francia il simbolo del populismo anti-lockdown.


Il medico che ha ricevuto i complimenti di Trump

Il medico aveva già fatto parlare di sé a marzo quando, nel pieno della prima fase della pandemia aveva incassato i complimenti di Donald Trump dopo aver dichiarato che la idrossiclorochina può debellare il Coronavirus. Una teoria cara al presidente americano ma meno alla comunità scientifica che più volte ha bocciato l’utilizzo dell’antimalarico. Nonostante questo, Raoult dichiarava con sicurezza (e non poca megalomania) di saper come far «guarire i propri pazienti dal Covid».


Nato a Dakar, in Senegal, nel 1952, Raoult ha passato l’adolescenza a Marsiglia dove ha finito per iscriversi alla facoltà di Medicina dopo studi letterari. Si è distinto in campo scientifico prima per aver identificato il Mimivirus, un virus che causa alcune forme di polmonite, e in seguito come specialista delle Rickettsie, batteri intracellulari all’origine del tifo (lo chiamano «il pescatore dei microbi»).

A capo dell’istituto universitario ospedaliero IHU Méditerranée Infection, è diventato un faro per la Marsiglia nelle nebbie del virus, anche grazie ai suoi cliccatissimi video su YouTube. Non a caso, a marzo, le telecamere dei telegiornali avevano ripreso circa un centinaio di persone con sintomi da Covid che si erano messe in fila fuori dall’istituto in attesa di ricevere le sue cure.

La “rivolta” contro le restrizioni nordiste

Raoult però è un outsider per metà. Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, lo aveva scelto tra gli undici membri del consiglio scientifico Covid-19. Nonostante questo, Raoult ha continuato nella sua crociata contro i «piccoli marchesi di Parigi». Così, quando il governo aveva annunciato la reintroduzione delle mascherine e la chiusura di bar, ristoranti e attività commerciali dalle 23 alle 6 di mattina, anche Raoult ha voluto dire la sua.

«L’epidemia non è un problema che va oltre quello che è successo in passato», ha dichiarato il medico, puntando al fatto che il tasso di mortalità nella regione Bouches-du-Rhône fosse inferiore rispetto a Parigi. «Dobbiamo rispondere a questa situazione con calma e ottimismo. Il pessimismo uccide i pazienti». Intanto venerdì la Francia ha registrato 9mila nuovi casi, il più grande aumento giornaliero dall’inizio della pandemia. Tutto al netto di un incremento nei test, che hanno superato quota un milione in una settimana.

In attesa della ripresa della scuola, il governo ha reso obbligatorio l’uso delle mascherine per le aziende che lavorano in spazi chiusi. Nel frattempo la Société de pathologie infectieuse de langue française (Spilf) ha denunciato Raoult, accusandolo di aver violato nove articoli del codice deontologico. A partire dalla prescrizione dell’idrossiclorochina in chiave anti-Covid.

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