Coronavirus, il Tar dà ragione a Cirio: in Piemonte si continuerà a misurare la temperatura degli studenti nelle scuole

Respinta la richiesta di sospensiva d’urgenza avanzata dai ministri Azzolina e Speranza

A spuntarla, per ora, è il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Nella regione si continuerà a misurare la temperatura corporea degli studenti all’inizio delle lezioni, almeno fino al 14 ottobre quando la causa verrà discussa in Camera di Consiglio. Il Tar, infatti, quest’oggi ha respinto la richiesta di sospensiva d’urgenza avanzata dai ministri dell’Istruzione Lucia Azzolina e della Salute Roberto Speranza contro la delibera del presidente Cirio per il contenimento del Coronavirus.


Secondo il Tar, la decisione di respingere la sospensiva si basa sul fatto che l’ordinanza della Regione Piemonte non ha affatto sovvertito quanto stabilito dallo Stato. Il rischio sanitario, secondo quello che si apprende, era tale da giustificare questi provvedimenti straordinari volti a garantire la salute di studenti e docenti nelle scuole.


Le posizioni di Cirio e Azzolina

Cirio, commentando la decisione del governo di impugnare davanti al Tar l’ordinanza, aveva detto: «Difenderemo con forza l’ordinanza perché siamo convinti sia utile e necessaria, oltre a ricadere appieno nelle competenze della Regione, tra le quali c’è quella di tutelare la salute dei suoi cittadini».

Azzolina, da parte sua, aveva spiegato: «Le indicazioni sulla misurazione della febbre sono state condivise da tutte le Regioni, il 9 settembre cambiare le regole in corso ha visto la comunità scolastica piemontese rivoltarsi. In tutta l’estate abbiamo fatto i tavoli regionali, sarebbe stato più opportuno farlo presente prima, ma loro non si sono presentati ai tavoli. Cinque giorni prima delle lezioni è apparso poco comprensibile a tutti cambiare le regole».

Foto in copertina: ANSA/TINO ROMANO

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