Scuola, proteste studentesche in tutta Italia contro la ministra Azzolina e le classi pollaio – La gallery

di Redazione

Cortei a Torino, Roma e Milano. Nel pomeriggio a Napoli e Siracusa. Nel mirino i ritardi e le mancanze che hanno caratterizzato l’inizio del nuovo anno

Migliaia di studenti hanno deciso di scendere in piazza in tutta Italia per protestare contro i ritardi e le mancanze che hanno caratterizzato l’inizio del nuovo anno scolastico dopo l’emergenza Covid-19. La mobilitazione “Per una scuola migliore” è partita nella mattinata di oggi – 25 settembre – a Torino, Milano, Roma, Firenze e Genova. Mentre nel pomeriggio sarà la volta di Napoli, L’Aquila e Siracusa. A Torino gli studenti hanno manifestato insieme agli insegnanti e ai ragazzi dei Fridays for future. Oltre alle bandiere dei sindacati di base, anche tanti vessilli No tav. Lo striscione che ha aperto il corteo recitava: «Questa non è scuola. La riapertura insicura è colpa del governo».


Nella Capitale – dove il 26 settembre è in programma la manifestazione nazionale organizzata dal movimento “Priorità alla scuola“, cui hanno aderito i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals – il corteo si è diretto sotto la sede del ministero dell’Istruzione. Flavia Lepizzera, militante FGC e presidente della commissione diritto allo studio della Consulta di Roma, ha puntato il dito contro l’esecutivo: «Dopo mesi di didattica a distanza il governo non ha voluto predisporre un vero ritorno tra i banchi in sicurezza, esponendo migliaia di studenti e lavoratori della scuola a rischi considerevoli. Con le classi pollaio e i trasporti affollati è impossibile mantenere le distanze di sicurezza. Servivano assunzioni e investimenti. La mobilitazione di oggi è solo il primo passo di una stagione di lotta che vedrà uniti studenti e lavoratori nelle piazze».

Gli studenti di Milano accusano le istituzioni di aver “assassinato” istruzione e socialità con una cattiva gestione della riapertura delle scuole (Ansa / Matteo Bazzi)

A Milano i giovani si sono dati appuntamento in Largo Cairoli, dove hanno dato vita a un flash mob. In testa al corteo, che poi si è spostato lungo via Dante verso il centro, uno striscione con scritto: «Vogliamo essere liberi di vivere scuole accessibili e sicure». La maggior parte dei manifestanti indossava mascherine di protezione e gli organizzatori hanno chiesto più volte ai ragazzi di rispettare il distanziamento sociale. Intanto, secondo il Sole 24 Ore, sono già più di 400 le scuole colpite da almeno un caso di Coronavirus e 75 sono state chiuse. La maggior parte degli istituti interessati si trova in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Foto nella gallery: Agenzia Ansa

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