Il confronto Governo-Regioni: stop a gite scolastiche e alla movida. Conte: «Mascherine a casa con i non conviventi»

di Giada Giorgi

L’incontro tra Governo e Regioni per le nuove misure anti-Covid ha ribadito alcune proposte chiave per la lotta al Coronavirus

La corsa al nuovo Dpcm non si arresta e, nell’attesa del documento ufficiale, si è da poco conclusa un’altra fondamentale parte della prossima strategia da adottare per la lotta al Coronavirus. La riunione tra il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia e i governatori delle Regioni tenutasi oggi pomeriggio da un lato conferma le ipotesi degli ultimi giorni e aggiunge ulteriori scenari.


Stop a gite scolastiche e sport di contatto, per la mascherina in casa solo un invito

Stop a gite scolastiche, attività didattiche fuori sede e gemellaggi. Una delle proposte del governo alle singole amministrazioni territoriali riguarda la scuola. Restrizioni anche sull’uso delle mascherine. Conte ha ribadito l’obbligo per i luoghi aperti. Mentre ha riferito di un invito riguardo all’utilizzo del dispositivo di protezione all’interno delle abitazioni private, «in presenza di persone non conviventi». La forte raccomandazione è stata proposta dal premier per «dare un messaggio di responsabilità».


L’altra proposta del governo è stata per gli sport amatoriali. La misura potrà essere quella di sospendere tutti le attività di contatto come calcetto e basket ma continuare a consentirli a livello dilettantistico. Il senso del provvedimento è spiegato nel «non penalizzare chi per la ripresa delle attività ha dovuto fare investimenti».

Stop a feste private, invito a limitare i raduni in casa: non più di 6 persone

Confermata la proposta dello stop alle feste private, mentre arriva la “forte raccomandazione” di limitare anche quelle in casa con un numero massimo di 6 persone a raduno. Alcuni tra i ministri starebbe spingendo affinché anche per le abitazioni venisse stabilito un vero e proprio obbligo. Ma Conte non ha dato certezze, aspettando di incontrare subito dopo i capidelegazione. Per matrimoni e cerimonie in generale il numero di presenza consentito potrebbe non essere superiore a 30.

Le Regioni chiedono didattica a distanza

Tra le richieste delle Regioni invece il ritorno delle lezioni a distanza per gli istituti superiori: la motivazione principale sarebbe quella di alleggerire la pressione sui trasporti. La proposta è stata avanzata dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e, a quanto sembra, condivisa anche da tutto il resto dei presidenti. Al momento si attende la risposta del governo.

Divieto di sosta davanti ai locali dopo le 21. Chiusura a mezzanotte

Rientra nelle richieste fatte alle Regioni anche il divieto di sostare davanti a pub e ristoranti a partire dalle 21. Una misura volta a limitare l’assembramento notturno, così come anche la chiusura a mezzanotte delle stesse attività di ristorazione. Le singole amministrazioni sembrano avere bene accolto la richiesta del governo, dichiarandosi disponibili a mobilitarsi per la limitazione della movida.

Negli stadi in 1000

Per gli stadi all’aperto le proposte arrivate durante la riunione tra governo e Regioni hanno ribadito la capienza massima di mille persone. Mentre per i palazzetti la percentuale sale al 15%. Queste al momento le idee per gestire la presenza agli eventi sportivi. Un obbligo dunque confermato per gli stadi ma modificato per gli edifici al chiuso, con un limite che ora supera i 200 spettatori.

Senza test 14 giorni di quarantena

Per i contatti stretti al contagiato rimangono 14 i giorni dall’ultima esposizione, mentre si possono ridurre a 10 con la presenza di un test antigenico o molecolare negativo, effettuato al decimo giorno.

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